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5 Novembre 2015 | Racconti d'autore

Poesie di luce

Poesie di Sabrina Giarratana tratte dal libro omonimo (Firenze – Milano, MottaJunior – Giunti Editore, 2014)

A cura di Vittorio Ferorelli. Lettura di Fulvio Redeghieri

Viaggiatrice e professionista della scrittura, bolognese di nascita, Sabrina Giarratana è autrice di poesie in rima e filastrocche, un genere considerato, a torto, solo per bambini. Questo suo ultimo libro, illustrato da Sonia Maria Luce Possentini nella collana “Il suono della conchiglia” curata da Teresa Porcella, ha vinto il “Premio Gianni Rodari 2015”.

La conta delle luci

Luce che nasce, nuova scintilla
Brilla una mamma e un bimbo strilla
C’è un’altra luce, si sta spegnendo
Sento una voce che sta piangendo
Luce di luna, luna nel lago
È la lanterna di un pesce drago
Luci di lucciole, lucciole amiche
Sono le stelle delle formiche
Seguo le luci e conto perché
Tra un anno luce sarò da te.

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La scia nel cielo

La scia di luce attraversa l’azzurro
Si apre nel cielo una strada di burro
E non fai in tempo ad alzare la mano
Che è già sparita, è volata lontano
Di lei rimane soltanto un pensiero
Quale sia ora il suo cielo straniero
E quanti cieli dovrà attraversare
E quante mani dovrà salutare
Questo suo viaggio rimane un mistero
Ovunque sia tu ne sei il passeggero.

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Luce di polvere

Luce di polvere, immobile danza
Luce del tempo nella mia stanza
E nei granelli che brillano in aria
Io leggo scritti millenni di storia
Uomini e donne di polvere viva
Nati dal nulla e venuti a riva
Sono tornati da un tempo lontano
Se erano in guerra, ora sono per mano
La stanza in ombra li osserva arresa
Granelli umani di luce sospesa.

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Luce di un ulivo

In questo campo di alberi bassi
Percorro i passi della mia famiglia
Cerco una voce che canta tra i sassi
Cerco la luce che più ti assomiglia
Tutte le luci qui hanno una voce
Ma io conosco la tua tra le tante
E come un fiume che corre alla foce
Faccio una corsa e ti abbraccio all’istante
Eccoti nonno, sei sempre vivo
Sei diventato un freschissimo ulivo.

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I sogni negli occhi

Vorrei entrare nei tuoi occhi spenti
Cercare tra le stanze che non usi
Scoprire se i tuoi sogni sono assenti
O se da qualche parte li hai rinchiusi
Illuminarli un attimo soltanto
Per ricordarti dove li hai nascosti
Se non sapevi più di averli accanto
Se li credevi persi in altri posti
Vorrei vedere gli occhi tuoi sorpresi
e poi scappare via e lasciarli accesi.

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Il mare in amore

Il mare è innamorato, me l’ha detto
Di notte, nel silenzio di una riva
Ha seminato luce nel suo letto
Mi ha rivelato la sua acqua viva
Io non sapevo che quel buio mare
A volte si potesse innamorare
Io non sapevo che il buio profondo
Potesse rischiarare tanto il mondo
Stanotte sulla riva io ci torno
E aspetto il mare, che illumina a giorno.

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Vento di luce

E verrà un vento di luce a spazzare
Si porterà via i pensieri già morti
E quelli inutili da ricordare
Lascerà solo i pensieri più forti
Quelli che il tempo non può cancellare
Quelli che servono a ricostruire
Quelli che il tempo dilata, se corti
Quelli che il tempo raddrizza, se storti
e verrà un vento di luce a spazzare
darà alle cose un nuovo valore.

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                        a mio fratello Daniele

Una luce bambina

Hai una luce bambina negli occhi
Che non cambia se passano gli anni
Io la vedo al di là degli specchi
È una luce al di là degli inganni
Con te un ladro si sarebbe arreso
Con te un diavolo sarebbe santo
È una luce bambina nel riso
È una luce bambina nel pianto
È una luce al di là degli inganni
Che non cambia se passano gli anni.

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Luce tra le righe

Io so che c’è una luce tra le righe
La cerco dentro ai libri, quando è buio
La cerco nella carta, tra le pieghe
La cerco dentro al blu di un calamaio
Io so che c’è una luce del pensiero
Che tra le falsità mi mostra il vero
Mi illumina di senso di speranza
Sta oltre l’apparenza e l’ignoranza
Mi guida verso il senso più profondo
Nascosto tra le pagine del mondo.

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Da un cono di luce

Grazie per essermi stati vicini
Miei grandi amici poeti bambini
Io vi ringrazio da un cono di luce
Spero vi sia arrivata la voce
Spero che a casa, nei giorni a venire
Terrete acceso il mio cono di luce
E che nel tempo, per ciò che ho da dire
Risuoni ancora più forte la voce
È giunta l’ora di uscire di scena
Torno nell’ombra, per l’ora di cena.

 

Brano corrente

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