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28 Novembre 2015 | IBC news

Rimini luogo d’incontro della ricerca storica

Le scienze dell’antichità nell’Ottocento tra nazionalismi e internazionalità

A cura di Valeria Cicala

A Rimini mercoledì 2 dicembre 2015, alle ore 15:30, nella Sala del Giudizio dei Musei Comunali, si svolge un incontro di studi dedicato alla presentazione dei tre volumi, usciti alla fine del 2014, sulla figura, gli ambiti di ricerca e le relazioni di Adolphe Noël des Vergers ricostruiti attraverso libri, carte, stampe, disegni e reperti archeologici del Fondo des Vergers della Biblioteca Gambalunga.

Filippo Delpino e Angela Donati presentano L’univero internazionale della cultura e delle arti tra Rimini, Parigi e Roma. Il Fondo des Vergers della Biblioteca Gambalunga di Rimini, a cura di Paola Delbianco, Bologna, IBC, Compositori, 2014. Claudio Franzoni presenta Le scienze dell’antichità dell’Ottocento. Percorsi romagnoli e riminesi, a cura di Rosita Copioli, “L’Arco”, 2014. Susanna Sarti presenta Giulio Paolucci, Archelogia romantica in Etruria: gli scavi di Alessandro Francois e Adolphe Noël des Vergers, Roma, Quasar, 2014. 

Coordina l’incontro Rosita Copioli, presidente dell’Associazione internazionale intitolata ad Adolphe Noël des Vergers nel 1993, che ha come obiettivo lo studio e la valorizzazione del Fondo della Gambalunga e della Villa di des Vergers a Rimini (illustrata da Emanuele Mussoni nel recente Villa des Vergers-Ruspoli e il giardino di Pietro Porcinai, 2011). 

Il volume de Le scienze dell’antichità nell’Ottocento. Percorsi romagnoli e riminesi, atti delle conferenze che si svolsero dal 23 ottobre 2009 al 16 aprile 2010, rievoca la storia della cultura di dimensione europea della Romagna rappresentata nel Novecento da Campana, e praticata tra Sette e Ottocento, quando Giuseppe Garampi, Giovanni Cristofano Amaduzzi, Angelo e Francesco Gaetano Battaglini, Gaetano Marini, Bartolomeo Borghesi, Luigi Tonini, diedero un contributo che non ha pari in altre regioni italiane, e nella stessa capitale. 

L’universo internazionale della cultura e delle arti tra Rimini, Parigi e Roma. Il fondo des Vergers della Biblioteca Gambalunga di Rimini, a cura di Paola Delbianco, è un immenso libro, un patrimonio di acquisizioni nuovissime su terreni ancora inesplorati delle imprese culturali ottocentesche (fino all’Algeria e al Mondo arabo), sulle quali la Francia imperiale napoleonica investiva internazionalmente su tutti i piani. Il politico e l’economico non vi erano mai disgiunti, in una dimensione progettuale di impressionante grandiosità, che aveva riguardato l’Italia come luogo d’origine dell’impero romano. Vicina a San Marino Repubblica della libertà, rifugio di Borghesi e viatico per le imprese epigrafiche del mondo latino, Rimini era una postazione e un osservatorio strategico, favoriva vantaggiosi affari, e anche il loisir dei Bagni di mare appena inaugurati. 

Il volume di Giulio Paolucci, Archeologia romantica in Etruria: gli scavi di Alessandro François e Adolphe Noël des Vergers, è stato costruito sulla base degli epistolari di des Vergers e François, conservati per la maggior parte nel Fondo riminese. Per la prima volta Paolucci li integra e studia, con altri fondi, documenti, e risultati di scavi, che egli ha condotto spesso in prima persona, contribuendo anche con essi ad arricchire il Museo Civico Archeologico delle Acque di Chianciano che dirige e che ha allestito come luogo espositivo “di eccellenza”, dei reperti del territorio. Oggi, nell’immaginazione popolare sull’archeologia in Italia, nominare François vuol dire suscitare l’epopea di Vulci. Gli scavi di Vulci furono tra i più famosi anche nell’Ottocento, e ancora oggi la tomba, gli affreschi, i reperti, hanno continuato a occupare un posto speciale tra le avventure nel mondo etrusco. 

Per saperne di più: www.ibc.regione.emilia-romagna.it

 

 

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