Cari ascoltatori di RadioEmiliaRomagna, bentornati all’ascolto di Magazzini FreeMusic, la selezione musicale dall’archivio di Magazzini Sonori.
Qualche scampolo di luce in più ci fa ben sperare nell’arrivo di un’imminente primavera. Il solstizio d’inverno è ormai lontano e ci troviamo nella stagione di mezzo, nel passaggio dalle tenebre alla luce. Ma è ancora alla dimensione di inquietudine del buio che vogliamo dedicare la playlist di oggi, come al solito nutrita dai nostri artisti emiliano-romagnoli.
Prendiamo le mosse da Parma dove incontriamo il M° Roberto Bonati. Compositore, contrabbassista, didatta presso il Conservatorio “A. Boito” della sua città, Bonati è anche direttore dell’importante festival Parma Jazz Frontiere. Dalla sua produzione, andiamo però a ripescare un lavoro di qualche anno fa, per l’esattezza del 2003, dedicato ai rapporti fra William Shakespeare e Giuseppe Verdi. The Blanket of the Dark (Studio per Lady Macbeth) è, come suggerisce il sottotitolo, l’esplorazione in musica di una tra le figure più tenebrose e moderne della produzione del Bardo. I brani dell’opera si muovono con disinvoltura tra lirica, improvvisazione jazz e classica contemporanea, grazie anche al supporto di un ensemble di musicisti d’eccezione: fra questi ricordiamo in particolare Mario Arcari all’oboe, corno inglese e sax soprano, e Riccardo Luppi a flauti e sax, oltre alla splendida Lucia Minetti che dà voce ai tormenti di Lady Macbeth. Dalla raccolta ascoltiamo il brano Thick Night.
Thick Night (R. Bonati) – Parma Frontiere Ensemble
Dopo aver attraversato le inquietudini notturne di Lady Macbeth, nel brano scritto e diretto da Roberto Bonati, restiamo ancora a Parma per incontrare un altro Maestro, Alessandro Nidi. Pianista e compositore, Nidi è autore di molti spettacoli musicali per il Teatro delle Briciole di Parma, con cui collabora stabilmente dal 1984. Fra questi ricordiamo Cenere da un testo di Tonino Guerra, Polifemo opera musicale da Omero, Pinocchio di Carlo Collodi prodotta dal Teatro alla Scala, La Principessa della Luna, una favola per ragazzi che vedeva anche fra gli interpreti anche Lucio Dalla. Nel 2001 Alessandro Nidi scrive l’oratorio A Piedi Scalzi, sulla memoria della figura di Edith Stein: l’opera inizia da subito una tournée nei più importanti teatri italiani; da allora ogni anno l’oratorio viene rappresentato in diverse città. Da questo ascoltiamo il brano L’Otto Novembre in Germania Scese il Buio, dalla voce di Daniela Piccari insieme alla Corale Città di Parma e al Coro Quodlibet.
L’Otto Novembre in Germania Scese il Buio (A. Nidi) – Daniela Piccari – voce solista, Corale Città di Parma, Coro Quodlibet
La prossima tappa del nostro viaggio nel buio ci porta dalla Storia (con la S maiuscola) a una dimensione più intima e personale. Entriamo infatti nell’universo compositivo di Daniele Carretti e del suo progetto solista Felpa. Bassista degli Offlaga Disco Pax e ancor prima dei Magpie, Daniele Carretti così descrive la sua esigenza di far musica per conto suo: “Felpa per quanto ne so è Daniele durante le sue notti insonni”. E la dimensione notturna e oscura non manca nel suo secondo album, dal titolo “Paura”, uscito nel febbraio 2015 per Audioglobe, quasi un concept album vecchia maniera, che dalle tenebre della traccia di apertura arriva al brano Luce, che chiude l’ascolto. A voi la prima traccia dal titolo Buio.
Buio – Felpa
Abbiamo appena ascoltato Buio di Felpa, progetto solista di Daniele Carretti. Con il prossimo ascolto cambiamo completamente genere, ma ritroviamo il medesimo schema. Nel 2010 l’ensemble La Reverdie proponeva infatti al Ravenna Festival un concerto dal titolo “Ex Tenebris ad Lucem”, un vero e proprio attraversamento tematico della musica medievale dei secoli tra XI e XIV. Luce e buio, come simboli di vita e morte, si avvicendano nel concerto dal Dies Irae iniziale fino al raggiungimento di una luce piena nel finale. Noi vi facciamo però ascoltare il brano che dà il titolo al concerto: a voi Ex Tenebris ad Lucem.
Ex Tenebris ad Lucem (D.D. Sherwin) – Ensemble la Reverdie
Con le atmosfere create dagli strumenti antichi dell’ensemble La Reverdie ci avviciniamo alla conclusione della playlist di oggi. Terminiamo con Francis Poulenc e il suo Sept répons des ténèbres, opera per coro e orchestra del 1964. Lo interpretano per noi i Maestri dell’Orchestra e del Coro del Teatro Comunale di Bologna diretti da Michele Mariotti, in una registrazione dal vivo dalla stagione sinfonica 2014. Con Tenebrae factae sunt vi salutiamo e vi diamo appuntamento alla prossima puntata di Magazzini FreeMusic.
Sept répons des ténèbres: V. Tenebræ factæ sunt (F. Poulenc) – M. Mariotti – direttore, Orchestra e Coro del teatro Comunale di Bologna