7 marzo 2012
Per sua natura il Museo Morandi affianca all’importante collezione permanente un programma di mostre temporanee, volte ad accostare l’attività di Morandi all’opera di altri protagonisti dell’arte del Novecento. E nel caso della mostra Carlo Mattioli. Nature morte l’occasione si rivela davvero intrigante.
Le opere di Mattioli accostate ai capolavori di Morandi consentono una riflessione sul fare pittura di due maestri del Novecento, offrendo un suggestivo confronto sul tema della natura morta che entrambi elessero a insistito terreno di indagine della realtà. Con risultati davvero diversi, se non addirittura antitetici.
Il nucleo principale delle 42 opere di Carlo Mattioli esposte nelle due sale centrali del Museo documenta la produzione di genere cui l’artista si dedicò negli anni Sessanta, in una delle fasi più intense e forse meno conosciute di tutta la sua carriera, ma non per questo meno importanti.
La mostra al Museo Morandi testimonia come Morandi e Mattioli interpretarono il genere della natura morta come indagine artistica e esistenziale insieme, mossi dalla comune consapevolezza di appartenere alla sfera del moderno. Pur confermando la distanza per scelte linguistiche e sensibilità pittorica, la giustapposizione tra i due artisti si rivela proficua nel rivelare il comune rigore etico nel fare arte, la scelta della pittura come investimento totalizzante, una poetica che ricerca nell’eternità dei temi e dei simboli la sua inquieta verità.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Silvana ed è a cura di Simona Tosini Pizzetti. Con lei abbiamo parlato della mostra.
Intervista a Simona Tosini Pizzetti, curatrice della mostra.
Carlo Mattioli. Nature morte
Museo Morandi (Bologna)
a cura di Simona Tosini Pizzetti
10 febbraio – 6 maggio 2012