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3 Luglio 2012 | Archivio / Protagonisti

Il dolce rumore della vita: addio a Giuseppe Bertolucci

Il regista parmense, figlio di Attilio e fratello di Bernardo, è scomparso all’età di 65 anni

A cura di Claudio Bacilieri. Lettura di Fulvio Redeghieri

3 luglio 2012

Cosa succede all’Emilia, in questo annus horribilis? Non bastava la morte di Lucio Dalla, non bastava il terremoto ad impoverire il nostro patrimonio culturale: ora a questi lutti si aggiunge anche la scomparsa di Giuseppe Bertolucci, grande regista, sceneggiatore (fu lui a far debuttare nel 1977 un ancora ruspante Roberto Begnini) e presidente della prestigiosa Cineteca di Bologna, recentemente trasformata in Fondazione.

Nato a Parma nel 1947, Giuseppe Bertolucci era figlio del poeta Attilio e fratello minore di Bernardo, con il quale mosse i primi passi nel mondo del cinema facendogli da aiuto regista nel film del 1970 La strategia del ragno e collaborando alla sceneggiatura di quel capolavoro che fu Novecento, apparso nelle sale nel 1975. L’esordio di Giuseppe alla regia avvenne nel 1971 con I poveri muoiono prima, seguito dal film per la televisione Andare e venire del 1972. Sempre nel 1975, scrisse il monologo teatrale Cioni Mario per Roberto Benigni, che due anni dopo sarebbe diventato il film Berlinguer ti voglio bene, primo exploit cinematografico dell’attore toscano. Collaborò poi alle sceneggiature de La luna di Bernardo Bertolucci, di Tu mi turbi di Benigni, Non ci resta che piangere di Benigni e Massimo Troisi. Tra gli altri film di Giuseppe Bertolucci da ricordare, mettiamo Segreti segreti del 1984 con un superbo cast femminile; I cammelli del 1988 girato con grandi attori come Diego Abatantuono, Paolo Rossi e Laura Betti;  Troppo sole del 1994 con Sabina Guzzanti; Il dolce rumore della vita del 1999 e L’amore probabilmente del 2001. Ricordiamo anche Segni particolari – Appunti per un film sull’Emilia-Romagna del 2003.

Giuseppe Bertolucci ha dato un contributo rilevante alla cultura di Bologna e al lavoro della Cineteca, di cui fu per molti anni – dal 1997 al 2012 – presidente. In questo suo ruolo è stato ricordato con affetto dall’attuale direttore della Cineteca Gianluca Farinelli, dal presidente, il regista Carlo Mazzacurati, dal sindaco del Comune di Bologna Virginio Merola, dall’assessore alla cultura Alberto Ronchi, dal  presidente della Fondazione Carisbo, Fabio Roversi Monaco, fra i maggiori sostenitori della Cineteca: «Fra noi – ha detto Roversi Monaco – sono scaturite nel tempo tante collaborazioni e un discorso, spero, solamente sospeso. Bertolucci infatti un anno fa mi scrisse esprimendomi il suo desiderio di dare alla Fondazione una serie di carte sue, di suo fratello Bernardo e di suo padre Attilio, il poeta, da archiviare e conservare. Il suo stato di salute ha interrotto questo discorso che sarebbe bello e importante potesse riprendere con la disponibilità della famiglia».

Commovente il ricordo di Roberto Benigni: «Devo tutto a Giuseppe Bertolucci. Ho passato con lui gli anni più belli della mia giovinezza. Era il mio amico. Il mio primo amico, il mio primo regista, il mio primo autore. Mi ha insegnato lui a leggere la poesia, a muovermi, a camminare nel mondo, a guardare il cielo, a capire da che parte arriva la bellezza e a riconoscerla. E l’audacia, e il coraggio. Devo tutto a Giuseppe Bertolucci».

Cordoglio anche dalla Regione, di cui Bertolucci, nato a Parma e cresciuto sulla via Emilia, era uno degli intellettuali di punta. «La sua prematura scomparsa ci addolora e rende più povero il mondo della cultura del nostro paese», ha detto il presidente della Regione Vasco Errani: «non scorderemo l’amore per la sua terra emiliana, i suoi importantissimi lavori, l’appassionato impegno sociale e per le istituzioni culturali». Commosso anche l’assessore alla Cultura, Massimo Mezzetti, «è una gravissima perdita per il cinema e l’intera espressione artistica: credo ora sia ancora più necessario che venga riletta la sua opera, un grande patrimonio ricco di raffinatezza e originalità che ha generosamente prodotto nel corso della sua vita».

Malato da due anni, Bertolucci è morto in Puglia, nel Salento, dove si era trasferito.

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