Il Furioso di Ludovico Ariosto prende vita grazie alla nuova produzione di Lenz Fondazione, un progetto biennale strutturato in otto episodi scenici per spazi non teatrali, della misura e della potenza visiva e drammaturgica a cui Lenz Fondazione ci ha abituato in questi anni di ricerca.
Il viaggio immaginifico di Orlando che per amor venne in furore e matto, delle donne e i cavalieri, dei loro amori e delle audaci imprese, si snoda negli spazi labirintici del Museo Guatelli. Si tratta di un luogo speciale: la casa-museo etnografico di un collezionista che ha raccolto oltre sessantamila oggetti ‘minori’, apparentemente senza valore e utilità, perché espropriati dalla funzione di utensile, in realtà testimonianze vibranti di esistenze sottili, donne di casa, contadini, fabbri, esistenze dedite al lavoro e alla cura dell’esistente. Proprio tra questi oggetti Lenz Fondazione installa i primi due episodi de Il Furioso. Il primo, La Fuga, va in scena da giovedì 18 a sabato 20 giugno mentre il secondo, L’Isola, sarà presentato sempre nel Museo etnografico di Ozzano Taro di Collecchio da giovedì 25 a sabato 27 giugno. In scena Carlotta Spaggiari, straordinaria attrice autistica di Lenz, che sarà Angelica, è stata Ermengarda nel recente allestimento dell’Adelchi, e Delfina Rivieri interprete di Alcina, è stata Ofelia nell’Hamlet, Con loro gli attori sensibili con disabilità psichica e intellettiva del Dipartimento di Salute Mentale dell’AUSL di Parma e gli attori storici di Lenz. Un progetto imponente che desidera costruire nessi profondi tra la natura plurima dell’Orlando Furioso, la molteplicità dei luoghi e la pluralità sensibile e labirintica degli interpreti del lavoro.
Per riaccendere la simultaneità delle azioni, delle tante storie che nel Furioso avvengono cinematograficamente in contemporanea, Francesco Pititto, responsabile di drammaturgia, imagoturgia e scene filmiche dello spettacolo ha ideato una composizione visiva in cui la moltitudine di personaggi in continuo movimento di fuga, inseguimento, lotta, perdita della ragione, magia sarà dal punto di vista della visione/fruizione, ci dice, molto simile ad una allucinazione.
Ma è Maria Federica Maestri, che nel Furioso di Lenz Fondazione cura installazione, elementi plastici e regia, a raccontarci di più di questo progetto
Intervista Federica Maestri