18 ottobre 2013
E’ il complesso della Pilotta a Parma, dove tra l’altro Bodoni visse e operò, ad ospitare la mostra dedicata al principe tra i tipografi. Un “artista assoluto” dell’Europa dei Lumi che il 26 giugno 1805, costretto a letto dalla gotta, ricevette nella sua dimora persino un ammirato Napoleone, l’imperatore, in quel periodo in visita a Parma. Non c’è da stupirsi:i suoi capolavori, per contenuto e per qualità di stampa, erano contesi da corti, accademie, biblioteche e intellettuali di tutta Europa.
Il percorso espositivo, suddiviso in due sezioni principali, accompagna il visitatore attraverso tutto l’arco della vita di Bodoni, dalla nascita a Saluzzo il 26 febbraio 1740, da una famiglia di tipografi, alla crescita artistica e agli intensi rapporti con il mondo culturale che lo attorniava. Ed è proprio a “Bodoni, gli ambienti culturali e le corti” che è riservata una delle due sezioni della esposizione. Nella scenografia suggestiva di ambienti meno noti del Teatro Farnese rivivono i suoi primi passi nella tipografia paterna, quindi il trasferimento a Roma e il lavoro alla stamperia di Propaganda Fide. Successivamente l’approdo alla corte di Parma, tra le più “illuminate” ed internazionali nell’Italia frammentata dell’epoca.
E da questo momento tutto muta: non è più lui a proporsi alle diverse corti europee ma sono re, papi e principi a recarsi a Parma, nella sua “Stamperia” per commissionargli o assicurarsi le sue ambite edizioni.
Da Napoli vengono o gli inviano propri emissari prima i Borbone e poi Murat, altrettanto fanno i Borbone di Spagna e da Milano, Eugenio Beauharnais ViceRe d’Italia. Bodoni diviene anche riferimento per il mondo culturale ed intellettuale, di scrittori, pensatori, storici: Parini, Monti, Alfieri, Pindemonte, Foscolo, Benjamin Franklin, Madame de Staël, Stendhal e tanti altri. Un magnifico “affresco di un’epoca” della storia italiana ed europea che vive in mostra, all’interno della Galleria Nazionale, grazie alle vedute e ai ritratti dei personaggi che animarono la vita politica ed economica dell’epoca realizzati da grandi artisti, tra cui Goya e Canova.
«Quanto più un libro è classico tanto più sta bene che la bellezza de’ caratteri vi si mostri sola», affermava Bodoni. Di qui non solo l’attenzione ai caratteri, che lui stesso disegnava, ma anche a quella che oggi definiremmo come impaginazione, in un perfetto equilibrio pieno – vuoto, tra scrittura e spazi bianchi. E proprio alla “Fabbrica del libro perfetto” è riservata l’altra grande sezione della mostra; nella Galleria Petitot della Biblioteca Palatina sono esposti dapprima i capolavori che raccontano la storia del libro a stampa: dalla Bibbia di Gutenberg della metà del XV secolo, alle più importanti edizioni della tipografia europea. Poi Bodoni e la sua rivoluzione del gusto e della tecnica. Qui, gli strumenti per la fusione dei caratteri in piombo e la composizione dei testi, le prime edizioni ma soprattutto gli esemplari più belli usciti dai torchi bodoniani, evidenziano quanto radicale sia stata la sua “rivoluzione” nella storia dell’arte tipografica. Dalla scelta, e ideazione, del carattere tipografico (ancora oggi il “Bodoni”, ispirato ai caratteri da lui creati, è tra i più utilizzati), alla composizione grafica, al perfezionamento delle tecniche di stampa anche su supporti speciali come seta e pergamena.
I suoi volumi, esposti in originale, possono essere virtualmente sfogliati in mostra grazie ai supporti multimediali a disposizione dei visitatori.
Anche se dichiarò di non lavorare “per la volgarità dei lettori” ma per realizzare “cose magnifiche”, Bodoni si rivelò abile venditore delle sue preziose edizioni, come testimonia la sua fortuna. In fondo anche Bodoni era perfettamente consapevole che persino un libro perfetto non può accontentarsi di essere solo un bell’oggetto e trova la sua vera vita solo tra le mani dei lettori.
Info:
Bodoni. Principe dei tipografi nell’Europa dei Lumi e di Napoleone
Parma, Biblioteca Palatina, Teatro Farnese e Galleria Nazionale
Palazzo della Pilotta, Strada alla Pilotta, 3
5 ottobre 2013 – 12 gennaio 2014
orari:
Dal martedì alla domenica 9,00 – 18,00
Domenica ultimo ingresso dalla Biblioteca Palatina ore 16,30
Chiuso il lunedì