7 marzo 2011
Pasta di Romagna. Impronte di fabbrica, è il titolo di un catalogo e di due mostre che si tengono tra Morciano e Cattolica. La bella impresa nasce da una ricerca fotografica condotta nel corso del 2010 da Lorenzo Amaduzzi (Fano 1946) e Daniele Lisi (Riccione 1982) all’interno della nota fabbrica Ghigi situata, nel centro di Morciano di Romagna, prima dello sgombero dei macchinari.
I due fotografi hanno affrontato, lavorando autonomamente, il rapporto tra fotografia e architettura, con particolare attenzione a coniugare tematiche che riguardano il lavoro con quelle relative alle aree dismesse. Si intrecciano in queste immagini aspetti sociali e antropologici e una documentazione di tipo storico: il ruolo delle fabbriche, l’incidenza sul territorio, l’impatto con il paesaggio a cui Amaduzzi e Lisi dedicano gran parte della loro attività
Forse avranno avvertito i nostri fotografi il profumo della farina in questa sorta di viaggio, di esplorazione diurna all’interno della grande struttura ora silenziosa, priva di quel laborioso quotidiano di uomini e di macchine. Ma queste raccontano, nella attuale inoperosità, una lunga stagione di proficuo lavoro e di ricchezza.
Il pastificio Ghigi è parte della storia di un lacerto della Romagna, tra la collina e la costa. Durante l’indagine fotografica a Morciano si è riscoperta l’esistenza a Cattolica di uno stabilimento Ghigi condotto dal 1922 al 1950 da Nicola Ghigi, nipote dell’omonimo fondatore morcianese; questa segnalazione ha consentito un ulteriore elemento conoscitivo per la storia di uno dei pastifici più antichi d’Italia.
Pasta di Romagna non è dunque solo un interessante catalogo, ma una esposizione con due sedi, una già inaugurata a Morciano, l’altra a Cattolica a partire dal 13 marzo
Per saperne di più: www.ibc.regione.emilia-romagna.it