31 agosto 2010
Amici, è estate ma un’interrogazione di un consigliere regionale alla Giunta dell’Emilia-Romagna ci induce a parlare di neve e di un campione di sci. Il consigliere chiede alla Giunta se intenda sfruttare la popolarità dello sciatore Giuliano Razzoli, campione olimpico in carica, predisponendo un piano per lo sviluppo turistico del nostro Appennino con nuovi finanziamenti, potenziamento degli impianti, servizi e infrastrutture. E questo perchè, sostiene il consigliere, la maggior parte dei fondi riservati al turismo in Romagna sono stati destinati alle zone costiere, dimenticando un po’ il nostro Appennino. Al campione olimpico, che con le sue vittorie dà prestigio alla nostra regione, possono ispirarsi i giovani come a un modello da seguire, e anche per riavvicinarsi alla montagna. Giuliano Razzoli, infatti, nato nel 1984, è cresciuto a Razzolo, frazione di Villa Minozzo nell’Appennino reggiano.
A sciare ha cominciato a quattro anni con il padre Antonio, maestro di sci nella scuola di Febbio di Villa Minozzo, che lascerà subito per dedicarsi interamente al figlio. Giuliano ha due sorelle più grandi e la mamma pittrice. A cinque anni era già capace di sciare nelle piste affollate con grande destrezza. L’esordio in Coppa Europa avviene nella stagione 2004-2005. Nella competizione continentale ha conquistato, nel corso degli anni, un secondo posto e altri sette piazzamenti nei primi dieci. Nel 2007, suo miglior anno nella competizione, ha chiuso al sedicesimo posto in classifica generale e al terzo in quella di slalom. Il 18 dicembre 2006 ha fatto il suo esordio in Coppa del Mondo nello slalom dell’Alta Badia, senza però riuscire a qualificarsi per la seconda manche e chiudendo la gara 36°. I primi punti sono arrivati il 27 gennaio successivo col 24° posto di Kitzbuehel. Il 6 gennaio 2009 ha conquistato sulle nevi di Zagabria il primo podio in carriera, un terzo posto nello slalom, ottenuto partendo col pettorale 43. Questo risultato riporta, dopo alcune stagioni, un emiliano nell’élite del circo bianco (l’ultimo era stato il velocista Alessandro Fattori). Il 6 gennaio 2010 ha ottenuto nella medesima località la prima vittoria in carriera, precedendo al traguardo Manfred Moelgg e Julien Lizeroux.
Il 27 febbraio 2010 si è laureato campione olimpico a Vancouver in slalom, precedendo Ivica Kostelic e André Myhrer. Con questo risultato il titolo di campione olimpico in slalom è tornato in Italia ventidue anni dopo l’oro di Alberto Tomba a Calgary nel 1988. Inoltre “Razzo” ha messo fine al digiuno del settore maschile della nazionale azzurra di sci nella rassegna olimpionica: nello sci alpino, infatti, l’ultimo oro risaliva a quello conquistato da Tomba nel gigante ad Albertville nel 1992, mentre l’ultima medaglia era stata sempre di Tomba a Lillehammer 1994, la medaglia d’argento nello slalom.