30 agosto 2008
Chiudiamo in bellezza la nostra carrellata sul Ravenna Festival proponendovi l’ultimo appuntamento in una rassegna che ha vuto il mondo femminile come filo conduttore, quello con Ute Lemper, un’altra grande artista e interprete di primo piano nel panorama internazionale, che si è esibita il 15 luglio scorso sul palco del Teatro Alighieri – accompagnata dal pianoforte di Vana Gierig, per dar vita al recital “Angeli sopra Berlino e Parigi” (evidente il riferimento all’indimenticabile film di Wim Wenders).
Non servono certo presentazioni per Ute Lemper, universalmente riconosciuta come un’artista nel senso pieno del termine che fa dell’arte in tutte le sue forme il suo territorio d’elezione, nella sua carriera oltre al canto ha infatti affrontato con altrettanta bravura ed eleganza teatro, cinema, danza e perfino le passerelle dorate dell’alta moda. Può cantare il rock, esibirsi alla Scala, calcare i palcoscenici di Broadway o quelli dei cabaret di Berlino senza mutare l’approccio che, come artista, ha verso i repertori che interpreta e ripropone. La sua è una voce che riesce a cantare le melodie più scoscese e i sentimenti più semplici con forza e passione ineguagliabili, percorrendo sempre con uguale serietà e impegno le strade del pop o quelle dell’avanguardia più raffinata.
Dopo aver calcato i palcoscenici più prestigiosi del mondo, Ute Lemper torna a Ravenna, dove, proprio sul palco del Festival, si era esibita nel 1993.
Ute Lemper è nata a Münster nel 1963. La sua carriera è iniziata negli anni Ottanta, con il ruolo di Bombalurina nel musical Cats, poi con quello di protagonista del musical Peter Pan, di Sally Bowles in Cabaret, di Lola in L’Angelo Azzurro.
Cantante, attrice, ballerina, oggi Ute Lemper è considerata la massima interprete contemporanea delle opere di Kurt Weill, una delle maggiori interpreti del cabaret berlinese e francese del primo dopoguerra, nonché l’erede di Marlene Dietrich per potenza vocale, espressività, fascino.
Contemporanea, ironica, antidiva, Ute Lemper è un’icona dello spettacolo al femminile del nostro tempo. le sue esibizioni live offrono al pubblico un’interpretazione sempre raffinata, in cui la memoria storica si lega indissolubilmente alla sua forte identità artistica, tramite un repertorio eclettico, che la vede rigorosa conoscitrice dell’opera di Kurt Weill e dell’intera tradizione della Berlino che fu, per poi avvicinarsi con curiosità alla canzone francese ed alla poesia di Brel e Prevert. Ma altre influenze si possono individuare dalla sua permanenza a Londra, dove ha approcciato il repertorio minimalista di Michael Nyman, e dal grande salto verso New York, con la voglia di sconfinare nei pregiati repertori di Tom Waits, Joni Mitchell e Sting. E al momento la casa di Ute Lemper è proprio la Grande Mela, dove, insieme ai suoi 3 bambini, assolve alla funzione di ambasciatrice della sua cultura.
L’artista tedesca, affascinante e magnetica da non consentire alcuna distrazione quando è sul palco, propone uno spettacolo-concerto attraverso il quale presenta parte della sua produzione musicale, scelta tra i titoli del nuovo album, “Between Yesterday and Tomorrow”, ed una selezione di brani che spaziano dalla “Yiddish song cycle” di Chava Alberstein, ad “Amsterdam” e “Ne me quitte pas” di Jacques Brel, passando per le canzoni di autori come Leo Ferre, Joni Mitchell, l’amato Weill, Bertholt Brecht, Friedrich Hollaender. Questo percorso musicale attraverso il tempo ed i luoghi del mondo, – come spiega la cantante anche nell’intervista che sentirete tra poco –è anche un viaggio attraverso se stessa. È una raccolta di ricordi, impressioni, momenti di gioia, ma anche di fragili momenti di dubbio e sdegno. Si colloca tra chiarezza e dolorosa confusione, speranza e disperazione riguardo alle problematiche del mondo, pur rimanendo sempre poetica nel pensiero e nel linguaggio».
Intervista a Ute Lemper di Alessandro Fogli (Ravenna Festival)