Giorgio Barbato Tozzoni fu un collezionista anomalo: nel corso della sua vita organizzò con piglio scientifico il secolare archivio di famiglia, tenendolo ben separato dalla biblioteca, comprò libri nuovi e antichi schedandone migliaia con estrema cura, realizzò una raccolta numismatica con quasi dodicimila esemplari. Palazzo Tozzoni a Imola, che il nostro protagonista ha abitato per gran parte della vita, dal 1817 al 1873, ha ospitato la stessa famiglia per cinque secoli ed è oggi un museo aperto al pubblico che ospita oltre duecento dipinti, arredi d’epoca e una ricca biblioteca. Percorrere le sue stanze è avventurarsi in un vertiginoso viaggio nel tempo. E se collezionare è un modo per affrontare la realtà talvolta dolorosa, il tentativo di perpetuare se stessi e i propri cari, allora vale la pena conoscere meglio la storia di quest’uomo e della sua famiglia, in particolare della sua prima moglie, Orsola.
Spunti bibliografici
Nicola Marchi, Il conte Giorgio Cristiano Tozzoni: avventuriero nella Corsica del ‘7000, “Vanilla Magazine”
Imola, Palazzo Tozzoni. Raccolte e collezioni d’arte, a cura di Mario Cherici, Giuliano Giovannini, Angelo Mazza, Alfredo Taracchini
Laura Berti Ceroni, “Giorgio Barbato Tozzoni: un collezionista anomalo” , Atti del convegno “Committenza e collezionismo in Romagna (XVI-XIX sec.)”Ravenna 16-18 marzo 2016
In tutto simile a lei. Giorgio Barbato e Orsola in palazzo Tozzoni, a cura di Marta Cuoghi Costantini e Claudia Pedrini