E così, John Grisham è tornato sul luogo del delitto: l’Italia. Più precisamente, l’Emilia. Delitto metaforico, perché dopo aver ambientato “The Broker” tra le strade e i portici di Bologna, cuore di una vicenda di intrigo internazionale, di nuovo con “Playing for pizza”, appena uscito in Italia con il titolo “Il professionista”, il noto giallista americano ripropone atmosfere emiliane.
La trama di questo nuovo best-seller è nota: Rick Dockery, già promessa del football americano ma dalla carriera declinante, una sera entra in campo e rovina la partita, compromettendo anche il proprio futuro. Viene licenziato e a causa della ormai pessima fama, non riesce a trovare di meglio, per chiudere la carriera, che un ingaggio in Italia, nella squadra dei Panthers Parma.
Rick non sapeva nemmeno che in Italia fosse praticato il football americano, anzi nemmeno sa dove si trovi Parma. Tuttavia parte, deciso a superare il momento di sfortuna e a tornare in America appena possibile. Scoprirà invece, nonostante i molti e anche comici equivoci che un americano mai uscito dal proprio paese, e senza la conoscenza della lingua, può incontrare nella provincia italiana, che la vita a Parma è dolce. Si confronterà con un mondo diverso e forse migliore, dal punto di vista della qualità della vita: buon cibo, tempi rilassati, nuove amicizie e, inevitabilmente, un nuovo amore. E se il clima di brutale pressione del football professionistico gli aveva tolto il piacere di giocare, Rick ritroverà i veri valori, la genuina passione, la gioia, praticando uno sport semiamatoriale, dove l’impegno dei giocatori viene ripagato, a fine partita, con una cena tutti insieme in pizzeria. Il titolo originale del libro, infatti, è “Giocare per la pizza”.
Non molto diverse erano le intenzioni espresse da John Grisham nel precedente romanzo, ossia quelle di spostare l’attenzione del lettore americano su un altro possibile modo di vivere. “The Broker” raccontava la storia di un americano catapultato in un paese a lui sconosciuto, con il nuovo nome di Marco Lazzari, dove impara la lingua, le abitudini, la storia, il modo di abbigliarsi e di cibarsi di noi italiani. E, se non resta indifferente alle bellezze artistiche di Bologna, non disdegna nemmeno il fascino femminile: riuscirà infatti a seminare i suoi pericolosi inseguitori grazie all’aiuto della bella Francesca, sua insegnante di italiano.
Ma perché Grisham ha scelto proprio Parma per “Il Professionista”? Lo racconta l’ex sindaco Elvio Ubaldi: “Grisham era molto incuriosito della città, si faceva avvolgere dai suoi riti, e il Teatro Regio gli è sembrato un po’ la piazza magica di Parma, il luogo che meglio ne riassumeva le caratteristiche”.
“Eh sì – commenta lo scrittore Roberto Barbolini -, siamo nel paese del melodramma, in quel gran pezzo dell’Emilia fatto apposta per piacere agli americani: con le piccole capitali e i cento campanili, ciascuno pronto a rivendicare il miglior prosciutto, il miglior parmigiano, il miglior teatro del mondo. Là dove rombano le Ferrari e ruggiscono i Panthers, più che mai determinati, parola di Grisham, a vincere il Superbowl. A furia di “calci pizzati”.
Del libro hanno parlato bene i giornali americani. «Affascinante» secondo il People, «Una commedia deliziosa, una storia profondamente piacevole» il Boston Globe, «Grisham ha scritto la sua lettera d’amore all’Italia» per il Publisher weekly.