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17 Novembre 2009 | Mostre

Federico Zeri. Dietro l’immagine

A cura di Piera Raimondi

17 novembre 2009

“Ogni giorno mi porta il suo carico di fotografie e di quadri. Debbo confessare che più vado avanti negli anni e più si accumulano questi documenti, più viva diviene la percezione della mia ignoranza, delle zone immense che restano da scoprire…”

Scriveva così Federico Zeri negli ultimi anni della sua vita e questa riflessione ci restituisce, almeno in parte, la misura della luminosa intelligenza e curiosità con cui Zeri, l’ultimo degli antichi e grande erudito, si avvicinava al sapere e ne faceva qualcosa di assolutamente vivo.

Ma ancora di più la mostra Federico Zeri. Dietro l’immagine, al Museo Archeologico di Bologna fino al 10 gennaio, ci svela il suo mondo di studioso e di grande conoscitore d’arte. Curata da Anna Ottani Cavina, l’esposizione si articola in tre parti.

La prima si apre con l’evocazione biografica e intellettuale di Zeri, mentre nella seconda sezione troviamo dipinti e sculture dal XIII al XVII secolo casi esemplari delle ricerche di Zeri e del suo metodo di indagine. Per il periodo barocco sono esposte due nature morte del Maestro di Hartford, in cui Zeri vede la mano di un Caravaggio adolescente, e una davvero stupefacente de El Labrador.

La terza parte di questo percorso presenta per la prima volta la fototeca di storia dell’arte di Zeri, insostituibile strumento di studio e specchio delle sue ricerche.

Una sezione multimediale, infine, ci propone filmati, interviste e trasmissioni Rai, che ci restituiscono la passione civile con cui Zeri raccontava l’arte e il suo stato nel nostro Paese.

In questa mostra, prima in Italia ad occuparsi di uno studioso d’arte, ci sono tantissimi materiali quindi, ma anche allestimenti scenografici, come quello che ricostruisce l’atmosfera della biblioteca Zeri e di alcuni interni della villa di Mentana, che fanno avvicinare il visitatore ad un mondo che appare vastissimo e pieno di suggestioni.

La mostra che potrebbe nei suoi presupposti apparire specialistica è in realtà destinata anche ad un pubblico vasto perché pensata per mostrare come nasce un’intuizione e come da un pensiero si crea un’azione. Vi consigliamo, se potete, di approfittare delle visite guidate, tenute da giovani studiosi della Fondazione Zeri che trasmettono oltre alla loro conoscenza, anche la passione che li guida nel loro lavoro.

L’esposizione è stata aperta in concomitanza con la messa on line della Fototeca Zeri, più di 90.000 immagini donate con oltre 30.000 volumi e con la villa di Mentana all’Università di Bologna, che ha creato la Fondazione Zeri.

Abbiamo intervistato per voi Anna Ottani Cavina, curatrice della mostra e direttrice della Fondazione.

Intervista a Anna Ottani Cavina


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