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21 Gennaio 2009 | Eventi live

La Filarmonica Arturo Toscanini eseguirà opere di GLINKA e DVORÁK

Dirige il maestro Carlo Rizzi

A cura di Cinzia Leoni

21 gennaio 2009

Cari ascoltatori torniamo con la Filarmonica Toscanini ad ascoltare buona musica. Il programma di oggi prevede uno sguardo sul panorama musicale russo con  Ouverture dall’opera Ruslan e Ljudmila del compositore Michail Ivanovic Glinka e la sinfonia n.9 op 95 Da nuovo mondo di . Antonín Dvorák. Alla direzione troviamo Carlo Rizzi, direttore di fama internazionale, che svolge una intensa attività sia in ambito sinfonico che operistico.

Rizzi ha collaborato con i più importanti teatri d’Europa, Stati Uniti, Giappone, Asia e Australia e ha diretto complessi di prestigio. In Italia collabora con diverse orchestre tra cui la Filarmonica della Scala, l’Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi” e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Carlo Rizzi è inoltre Direttore Ospite Principale del Teatro Comunale di Bologna, con il quale ha recentemente realizzato una tournée in Giappone dirigendoIl trovatore e Andrea Chénier.

Regolarmente ospite del Festival di Edimburgo dal 1996, da anni collabora assiduamente con il Metropolitan di New York, dove ha diretto i principali titoli del repertorio italiano (Il barbiere di Siviglia, Lucia di Lammermoor,  L’elisir d’amore, Rigoletto, Il trovatore, La Bohème, Madama Butterfly, Turandot). Collabora inoltre con l’Opéra Bastille, la Deutsche Oper di Berlino, la Bayerische Staatsoper di Monaco, il Covent Garden, la Lyric Opera di Chicago e la San Francisco Opera.

Ma torniamo Michail Ivanovic Glinka. Nominato dallo zar Nicola I direttore della Cappella imperiale, dopo il successo della sua prima operaUna vita per lo zar,  Glinka lavorò, nel quinquennio 1837-1842, al grande capolavoro Ruslan e Ljudmila , seconda e ultima opera del compositore russo. Tra le sue intenzioni vi era senza dubbio il desiderio di chiedere a Puškin, che conosceva personalmente, di redigere il libretto; ma la collaborazione non poté aver luogo per la morte prematura del poeta. Glinka lavorò disordinatamente all’opera e cambiò vari librettisti fini ad arrivare a Širkov, essendo oppresso dai debiti e impegnato nell’organizzazione della vita musicale di San Pietroburgo. Completato il lavoro, ebbe le lodi di Liszt che, trovandosi allora in Russia, incontrò il compositore e mostrò notevole interesse alla partitura che suonò più volte alla tastiera. La ‘prima’, tuttavia, si risolse in un fiasco quasi sotto ogni punto di vista; l’opera venne accolta con commenti beffardi dagli ambienti di corte: Forse proprio questa mancanza di riscontro nel pubblico portò Glinka in uno stato di profonda solitudine e apatia che durò oltre un anno. La notorietà europea diRuslan nel nostro secolo è dovuta, oltre che alla celebre ouverture, alla rappresentazione del primo atto, in forma di balletto, da parte della compagnia di Djagilev (Parigi 1909).

 Ruslan e Ljudmila è una vicenda in cui compaiono personaggi-macchietta, che appartengono a caratteristici tipi nazionali delle rispettive regioni russe. Non mancano gli scontri tra le forze del bene e quelle del male, la rievocazione di un mondo regolato da divinità pagane, malefici, sortilegi, scorrerie e battaglie; ma l’eroismo viene trattato nel tono della burletta sentimentale. Anche se l’ambientazione fantastica non assume tinte fiabesche, come avverrà ad esempio in Rimskij-Korsakov, è presente quel colore esotico che verrà imitato da tutti i successori di Glinka. Colui che viene considerato uno dei padri della musica russa ha attuato inRuslan una fusione originale fra l’opera fantastica di Weber e quella buffa di Rossini, pervenendo a un risultato piacevole, che traduce in musica l’aspirazione eroicomica del poema puškiniano.

Ascoltiamo quindi l’Ouverture da Ruslan e Ljudmila. Dirige Carlo Rizzi

Per quanto concerne la seconda parte del concerto ascolteremo la Sinfonia Dal Nuovo Mondo di Antonín Dvorák; nato in un paese della Boemia nel 1841 e morto a Praga nel 1904. Figlio di un oste di campagna ricevette i primi insegnamenti dal padre, musicista dilettante, e si dimostrò tanto predisposto all’apprendimento della musica che nel 1857, con non pochi sacrifici e grazie all’intervento di uno zio, fu avviato alla scuola organistica di Praga. Fu l’inizio di una carriera che l’avrebbe portato a diventare famoso in tutto il mondo. Importanti furono i suoi spostamenti, soprattutto la trasferta negli Stati Uniti, dove, dal 1892 al 1895 fu direttore del Conservatorio di New York.

Da sempre molto attento alle tradizioni musicali popolari, durante il periodo trascorso negli Stati Uniti, Dvorák compì diversi viaggi, da cui ricavò forti impressioni ascoltando la musica dei neri e soprattutto quella degli indiani. Impressioni che trasfuse, pur senza citare direttamente alcuna melodia, nella sua ultima sinfonia, la nona: “Dal Nuovo Mondo”, la sua composizione più famosa. Un’opera che potrebbe essere intesa come un viaggio in canoa lungo i fiumi d’America tra vegetazione lussureggiante, ritmi di tamburi e praterie immense, dove pascolano mandrie sterminate.

Dvorák, con l’op 95 al culmine della propria esperienza, ci ha regalato una delle ultime grandi opere sinfoniche del suo secolo, l’Ottocento. Una composizione cioè legata alla grande tradizione sinfonica, che non contiene tracce di rottura con il passato ravvisabile, ad esempio, in opere coeve di altri compositori, come ad esempio nelle prime due sinfonie di Mahler o nelPrélude à l’après midi d’un faune di Debussy.

La sinfonia, la cui prima esecuzione avvenne il 15 dicembre 1893 alla Carnegie Hall di New York, è strutturata nei quattro movimenti tipici di questa forma musicale. I tempi sono:
1. Adagio – Allegro molto, dove il compositore
2. Largo,
3. Scherzo-Molto vivace,
4. Allegro con fuoco.

In particolare, l’Allegro con fuoco finale, il brano che conclude, con ritmi travolgenti, questa composizione certamente è da inscrivere tra le più conosciute pagine sinfoniche dell’intero repertorio della musica colta occidentale.

E a proposito del fatto che la sinfonia è molto più conosciuta di quanto non si creda, c’è da sottolineare che questo lavoro si è tanto radicato nella quotidianità da costituire per chi l’affronta per la prima volta, oggetto di continua sorpresa. Ad esempio, il tema del secondo movimento, è stato sfruttato dal mondo della comunicazione da essere penetrato nel DNA del Novecento. Chi crede di non averlo mai ascoltato prima, scoprirà di averlo in realtà incontrato, magari senza farci troppo caso, decine di volte nelle occasioni più disparate: in colonne sonore di film, nella pubblicità, a commento musicale di documentari …

Infine, una curiosità. Questa, che è la nona sinfonia di Dvorák, è stata conosciuta a lungo come quinta sinfonia in quanto le prime quattro, che l’autore non aveva mai pubblicato, erano state dimenticate. Ancor oggi capita di leggere sulle copertine dei dischi: Sinfonia numero 5(9)Dal Nuovo Mondo.

Bene la ascoltiamo

Programma

MICHAIL IVANOVIC GLINKA
Ouverture da Ruslan e Ljudmila

ANTONÍN DVORÁK
Sinfonia n. 9 op. 95 Dal Nuovo Mondo

Brano corrente

Brano corrente

Playlist

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