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4 Dicembre 2015 | Mostre

A Modena Eat Art in transformation di Daniel Spoerri

Alla Palazzina dei Giardini e a Palazzo Santa Margherita l’opera dell’inventore della Eat Art

A cura di Carlo Tovoli

Cari ascoltatori, chi di voi ha visitato il padiglione svizzero all’EXPO ha potuto ammirare il suo “Meissen Puzzle”, un’opera composta da 36 formelle in porcellana bianca realizzata per l’occasione. Stiamo parlando di Daniel Spoerri, nato nel 1930 in Romania e trasferitosi in Svizzera negli anni ’40 per sfuggire alle persecuzioni fasciste. L’artista deve la sua fama soprattutto ai cosiddetti tableaux-pièges, realizzati a partire dagli anni Sessanta, ma la sua carriera è iniziata come ballerino nella Berna degli anni Cinquanta. In seguito si è fatto un nome come ristoratore (anni Settanta) e come fondatore della Eat Art, inaugurando la Eat Art Gallery di Düsseldorf. Negli anni Novanta ha realizzato un grande parco di sculture, che dal 1997 è diventato una fondazione: il Giardino di Daniel Spoerri a Seggiano nella Toscana meridionale.

Spoerri è da sempre catturato dall’aspetto magico delle cose, inclinazione che gli ha consentito di creare opere come l’Angelo di panforte con glassa, le scarpe di pane, il ferro da stiro al forno, solo per citare alcune delle sue creazioni.

Le opere esposte a Modena sono oltre 150 e vanno da un primo periodo di sperimentazione degli anni Cinquanta, fino ai celebri tableaux-pièges, i “quadri trappola” ottenuti da assemblaggi di oggetti di uso quotidiano incollati a supporti e ribaltati nell’orientamento, composizioni casuali di residui di cibo e stoviglie usate, intrappolati nella resina e disposti in verticale, come quadri, oggi in collezione al MoMA di New York e al Centre Pompidou di Parigi. Non mancano le sculture e la ricerca in campo grafico, cui si aggiungono importanti documenti d’archivio.

Nella sala grande di Palazzo Santa Margherita sono collocati i tableaux-pièges e due video: “Daniel Spoerri dalla A alla Z” e “Daniel Spoerri. Eat Art in transformation”, prodotto in occasione della prima tappa della mostra allestita a Chiasso, in Svizzera, nell’estate 2015. Nelle sale superiori di Palazzo Santa Margherita il percorso è dedicato in particolare alla grafica, per la prima volta oggetto di studio in una sede museale, e presenta, fra gli altri fogli, i suoi elaborati, i manifesti, gli annunci, biblioteche di ricette, lettere e documenti testimoni dei rapporti di Spoerri con gli artisti contemporanei, fra questi Marcel Duchamp, Man Ray, Enrico Baj e Christo.

Alla Palazzina dei Giardini opere uniche realizzate in tema Eat Art, dai primi tableaux-pièges degli anni Sessanta fino ad arrivare il prototipo dell’ultima opera realizzata per Expo. La cupola ospita invece quattro sculture in bronzo. Fra queste L’albero della civetta (2007) che racconta la vita di Spoerri. In Palazzina anche il video “Resurrection” del 1969 ideato dall’artista per la regia di Tony Morgan: la storia a ritroso di una bistecca, partendo dagli escrementi di chi l’ha digerita fino al bue che l’ha originata.

Le opere provengono dalla collezione dell’artista, dalla Biblioteca nazionale svizzera di Berna che custodisce l’archivio di Spoerri e da importanti musei, gallerie e collezionisti europei. L’ingresso è libero.
Una grande abbuffata in nome dell’arte visitabile fino al 31 gennaio 2016. Tutte le informazioni sul sito www.galleriacivicadimodena.it

Un saluto da Carlo Tovoli

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