8 novembre 2013
“…Con le mie stampe, cerco di testimoniare che viviamo in un mondo bello e ordinato e non in un caos senza forma, come sembra talvolta”: sono le parole stesse dell’incisore e grafico olandese Maurits Cornelis Escher (1898-1972) a introdurci nel mondo di uno dei miti della grafica contemporanea, un genio che ha saputo sedurre con le sue opere matematici, architetti, intellettuali e noi tutti. Lo testimonia l’ampia mostra antologica a lui dedicata a palazzo Magnani di Reggio Emilia che, fino al 23 febbraio 2014, presenta 130 opere, dai suoi esordi fino alla maturità.
Sono qui riunite xilografie e mezzetinte che presentano le sue famosissime costruzioni di mondi impossibili, le esplorazioni dell’infinito, i motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme via via differenti, ma anche numerosi disegni, documenti, filmati e interviste all’artista.
La mostra ci consente di entrare “dentro” la creatività di questo singolarissimo artista. Suggestive installazioni immergono infatti il visitatore nel suo magico universo. E’ evidente, e molto indagato, il rapporto che Escher ebbe con “il mondo dei numeri” – intendendo per tale quello della geometria (euclidea e non) e della matematica. Non meno intrigante è la sua ricerca su spazio reale e spazio virtuale, ovvero sul come “ingannare la prospettiva”. Infine, la conoscenza che Escher dimostra delle leggi della percezione visiva.
Una sezione della mostra è dedicata al confronto della produzione di Escher con opere di altri importanti autori che ci fanno comprendere come le scelte di Escher siano in consonanza con una visione artistica che attraversa i secoli e che parte dal Medioevo, interseca Dürer, gli spazi di Piranesi, passa attraverso le linee armoniose del Liberty e si appunta sulle avanguardie del Cubismo, del Futurismo e del Surrealismo, fino alla Optical Art.
Se la grandezza di un artista si misura anche dalla capacità d’influire su altri artisti, come pure sulla società circostante, Escher è certamente un maestro. La sua arte è uscita dal torchio del suo studio per trasformarsi in scatole da regalo, in francobolli, in biglietti d’auguri; è entrata nel mondo dei fumetti ed è finita sulle copertine dei long-playing, come si chiamavano a quell’epoca i 33 giri incisi dai grandi della musica pop. Una sezione della mostra illustra con circa 20 opere questi aspetti dell’arte di Escher per restituire al visitatore la giusta dimensione culturale ricoperta dell’artista olandese, un unicum nel panorama della Storia dell’Arte di tutti i tempi.
Per info:
www.palazzomagnani.it