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15 Settembre 2016 | Racconti d'autore

10 teorie sull’estinzione dei dinosauri (e 25 animali fantastici)

Testo tratto dal libro omonimo di Francesco Tullio Altan e Stefano Benni (Roma, Gallucci, 2016)

A cura di Vittorio Ferorelli. Lettura di Fulvio Redeghieri

Due maestri della satira, il bolognese Stefano Benni e il trevigiano Altan, hanno incrociato la loro fantasia per creare un esilarante bestiario immaginario.

da “Animali estinti”, di Altan

TORDAZZO CINESE
(China turd)
Turdus cataius Cina,
6000 a.C. – Pavullo, 1802

Tordaceo di colore marron e forma mutevole originario della Cina meridionale. Abbandona i territori di origine al seguito di Marco Polo (circa 1295). La causa presumibile è il degrado dell’habitat divenuto gradatamente sempre più ostile a seguito dell’introduzione della polvere pirica nella vita quotidiana cinese.
Da Venezia si diffonde nell’Italia centro-settentrionale con discreti risultati. L’ultimo esemplare viene ucciso da un militare napoleonico sbandato sulle colline modenesi, a Pavullo del Frignano, nell’autunno del 1802.

BESSONE
Tyrannosaurus humilis

Estinto da millenni, torna alla ribalta nel 1989, dopo la caduta del muro di Berlino. L’occasione è offerta da uno scheletro fossile rinvenuto sotto le macerie del muro stesso dall’équipe del Prof. M. Davis-Carrol.
“Il soggetto presenta uno sviluppo abnorme degli areti posteriori e della struttura del bacino, mentre gli arti anteriori sono corti come mozziconi. Questo indurrebbe a pensare a una postura eretta (vedi Canguro) ma l’ossatura e l’usura dei piedi anteriori escludono l’ipotesi. In queste condizioni l’animale, come si vede dalla ricostruzione, si trovava così ad esporre il retrotreno ad ogni insidia e ai malintenzionati assai diffusi nel paleocene e nel cretacico. Dopo qualche era, l’umiliazione lo porta all’estinzione”.

DODO
Raphus cucullatus
Mauritius 1507 – Madagascar 1707 circa

Specie di colombaccio non sgradevole alla vista, scoperto nelle isole Mauritius nel 1507 da un naturalista gesuita. Tormentato da dubbi, il Dodo si trasferisce sull’isola di Madagascar, dove si riproduce con entusiasmo.
Due secoli dopo si estingue. Perché?
L’ipotesi più attendibile, suffragata da dati incontrovertibili, recita: “Fatte le debite proporzioni, si è indotti a presumere che un quesito esiziale si sia fatto strada nel cervello del Dodo, e cioè: Chi sono? Da dove vengo? Perché in Madagascar? A cosa servo?”.

ANOFELIA PACIS
Anopheles utopica o Culex inermis

Alcuni esemplari di questa specie vennero ritrovati in Asia Minore, inglobati all’interno di grumi di ambra. Pur essendo riconducibili al vasto gruppo delle zanzare, presentano caratteristiche morfologiche singolari: una certa rotondità del corpo, la limpidezza dell’occhio e la compostezza dei cadaverini fossili.
“L’intuizione scientifica ci porta a concludere che siamo di fronte a un caso di suicidio collettivo. Esso sarebbe stato indotto dalla loro emarginazione da parte delle consorelle di specie affini, sulla base di considerazioni (non certo verbali, è ovvio) del tipo: non pungono, non succhiano sangue, non trasmettono malaria, non emettono suoni fastidiosi. In bella sostanza, non sono funzionali” (D. Panakulakis, The Mosquito Mobbing Theory, Londra 1954).

NARCISONE
O MAMMUT MAGGIORE

Elephas vanus

Diffuso un po’ ovunque nel Quaternario, non ne esce vivo.
I reperti congelati ritrovati in Siberia permettono una agevole ricostruzione dell’accaduto. L’animale era vanitoso al punto di non accettare le mutazioni indifferibili atte alla sua sopravvivenza. L’attaccamento ossessivo al suo aspetto, nella fattispecie al lungo pelo rossiccio e alle zanne inutili e vistose, lo esposero all’aggressione dei parassiti e della carie. Ciò è visibile a occhio nudo esaminando i suddetti reperti.
Secondo Lamarck l’estinzione è dovuta a immutabili caratteri ereditari: in pratica, era brutto.

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da “Dieci teorie sull’estinzione dei dinosauri”, di Stefano Benni

Teoria degli armamenti

I dinosauri, per difendersi uno dall’altro, iniziarono a sviluppare zanne sempre più grandi, artigli più lunghi e corazze più pesanti. Erano macchine da guerra, ma divennero lenti e un po’ tonti.
Se qualcuno diceva: fermiamo questa folle evoluzione guerresca, si sentiva rispondere: non possiamo, la nostra razza è in pericolo. Perciò i carnivori non correvano più e non catturavano più le prede, gli erbivori quando chinavano la testa per mangiare si ribaltavano, i dinosauri acquatici andavano a fondo e gli pterodattili volavano a salti come le galline. Dopo un breve periodo di un milione di anni, tutti morirono di fame.
Sopravvissero solo gli animali più piccoli e disarmati. Mica scemi.

Teoria del Cosmesauro

I dinosauri erano brutti ma molto vanitosi. Soprattutto avevano una gran paura di invecchiare.
Uno di essi, il Cosmesauro, approfittò della loro vanità. Inventò una cura di erbe, le felci belezùven, che spianavano le rughe, toglievano le borse sotto gli occhi e rendevano il muso liscio e la coda splendente. Tutti i dinosauri maschi e femmine corsero a ingozzarsi di felci belezùven o a rotolarsi nei felceti. Sembravano più giovani per un mese, poi nuovamente pelli, corazze e code si raggrinzivano e cadevano, e i bestioni sembravano più vecchi di prima. Ma le erbe belezùven avevano anche effetti secondari pericolosi. Rovinavano la salute e trasformavano gli ormoni. Così tutti i dinosauri diventarono dinosaure, e non nacquero più figli.

Teoria dello scherzo

Tra i dinosauri più grossi c’erano il Brontosauro, un dinosauro che non era mai contento di niente, il Broncosauro, famoso per il grido che ricordava un colpo di tosse, il Broccosauro, un dinosauro che non sapeva fare nulla, il Prontosauro, un dinosauro con la testa a telefono, e il Tronzosauro, famoso per gli scherzacci stupidi e le battute idiote.
Un giorno il Tronzosauro preparò uno scherzo più perfido del solito. Si mise d’accordo col Prontosauro. Il Prontosauro finse di ricevere una telefonata da un amico lontano, in cui si annunciava il diluvio universale. Correte, correte. salvatevi, gridò il Tronzosauro. La voce si diffuse e tutti i dinosauri corsero sulle montagne terrorizzati. Alcuni rimasero schiacciati nella ressa, altri caddero nei precipizi, altri morirono sotto le valanghe.
Rimasero vivi solo il Prontosauro e il Tronzosauro, che se la ridevano di gusto. Ma per loro sfortuna, era rimasto vivo anche Zog, il tirannosauro più grande, feroce e sordo del mondo. Essendo sordo non aveva sentito la telefonata, né le grida. Quando si accorse dello scherzo idiota, si arrabbiò come un tirannosauro e sbranò il Pronto e il Tronzo in quattro bocconi. Poi fece un gran rutto, e quella fu l’ultima parola di un dinosauro sulla terra.

Teoria dell’invasione

I dinosauri erano esseri provenienti da un altro pianeta, il pianeta Dino’s, nella nebulosa di Flegetonte. Erano scappati perché sul loro pianeta una razza molto aggressiva, i piccoli andropitechi, li stava perseguitando e uccidendo.
Giunsero in astronave sulla Terra e lì vissero in pace qualche milione di anni. Ma un brutto giorno il loro più grande scienziato, Stegon Stegonaus, gli diede una tremenda notizia. Studiando alcune scimmie terrestri, aveva scoperto che si stavano trasformando ed evolvendo in una nuova razza, il pitecantropus erectus.
Il pitecantropo si sarebbe poi evoluto in una creatura molto simile al terribile andropiteco. Gli altri dinosauri, all’inizio, non gli credettero. Ma quando videro il primo scimmione inventare prima la clava, poi il martello pneumatico, poi un telefono cellulare di pietra, capirono che il loro destino era segnato. Presero le loro astronavi e partirono verso gli spazi siderali. Forse un giorno, quando sulla terra non ci saranno più andropitechi, ritorneranno.

Teoria della non-scomparsa

I dinosauri non sono mai scomparsi. Vivono tutti insieme in una lontana e nascostissima foresta del Borneo. Stanno accatastati e vicini come un branco di pesci. Hanno imparato a convivere in un territorio molto stretto, ad aiutarsi e a non mangiarsi tra di loro. Non è una gran vita, ma è sempre meglio che uno zoo.

 

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