Proiezioni, incontri, letture, concerti e ricordi stanno per animare il ricco programma del Bellaria Film Festival, manifestazione che, in questa edizione, fonde il cinema con altri ambiti artistici, in particolare la musica.
Nato nel 1983 come anteprima per il cinema indipendente italiano, da quasi dieci anni il Festival ha messo il documentario al centro della programmazione, attraverso il Concorso Italia Doc, che sostiene le opere della cinematografia documentaria nazionale, con un occhio di riguardo alla sperimentazione artistica.
Quattordici i film finalisti dal 24 al 26 luglio, e l’omaggio cinematografico e musicale agli indimenticabili Jannacci, De André e Dalla in tre serate e altrettante proiezioni in Piazza Matteotti : il 24 luglio Lo stradone col bagliore, di Ranuccio Sodi; il 25 Faber in Sardegna & L’ultimo concerto di Fabrizio De André, di Gianfranco Cabiddu; il 26 Senza Lucio, di Mario Sesti.
La musica è ancora fedele compagna negli eventi di anteprima e apertura: il 22 luglio alla Borgata Vecchia è prevista la “festa di riscatto”ideata da Vinicio Capossela – cittadino onorario di Bellaria – per un altro bellariese, Roby Puma, “artista tremendo” che ha segnato trent’anni di storia locale. E il 24, alle 23.30, alla Torre Saracena, Francesco Bianconi dei Baustelle, è invece impegnato nell’interpretazione di brani del suo nuovo romanzo “La resurrezione della carne”; un reading-live set speciale accompagnato da musiche di storici film di genere eseguite dal vivo.
Cediamo ora la parola a Roberto Naccari, condirettore artistico del Festival con Simone Bruscia, per un approfondimento sul programma delle serate
Intervista a Roberto Naccari
Tutte le informazioni su: bellariafilmfestival.org
