Cari ascoltatori,
oggi siamo ai Musei san Domenico di Forlì per una mostra che con oltre 150 opere propone una vera e propria carta d’identità di una nazione ancora giovane. Si tratta in particolare di quegli anni che intercorrono tra l’Unità d’Italia e lo scoppio della Grande Guerra, evento che segna in modo drammatico la fine di un’epoca. Sono anche gli anni che separano la prima grande Esposizione Nazionale di Firenze del 1861 alle rassegne che celebrarono a Torino, Firenze Roma nel 1911 il cinquantenario dell’Unità. Due i grandi fuochi, iniziale e finale, della mostra, entrambi portatori di uno slancio di rinnovamento dell’arte italiana: da un lato Francesco Hayez, l’ultimo romantico, consacrato da Mazzini come “pittore della nazione”, e dall’altro, a fine secolo, Giovanni Segantini, celebrato in modo solenne da D’Annunzio nella sua “Ode in morte del pittore”.
Tra quadri e sculture vediamo nascere il mito dell’Italia. La pittura di storia, tra l’ossessione della romanità e l’esaltazione del Medioevo e Rinascimento, celebra i vertici della civiltà italiana. Poi il ritratto, con Vittorio Corcos, il ritrattista ufficiale più richiesto del nuovo Regno. Seguono Gerolamo Induno, Giovanni Fattori e l’arte di denuncia sociale, che dà voce a un paese ancora profondamente diviso e pieno di contraddizioni. Una sezione è dedicata alla celebrazione del paesaggio italiano, dalla “macchia” toscana ai naturalisti napoletani. Arriviamo quindi alla Belle Epoque e all’apoteosi dello sfarzo borghese, con la pittura che celebra il bel mondo e la moda.
Entriamo nel percorso espositivo in compagnia di Fernando Mazzocca che, insieme a Francesco Leone, ha curato la mostra.
Intervento di Fernando Mazzocca
In quest’epoca comincia anche l’emancipazione della donna e l’arte riflette il passaggio da una femminilità più interiorizzata e sentimentale a una visione più libera e consapevole. Da vera protagonista. Ce ne parla Antonio Paolucci, presidente del comitato scientifico della mostra
Intervento di Antonio Paolucci
La mostra è aperta fino al 16 giugno. Tutte le informazioni per organizzare la vostra visita sono sul sito www.mostraottocento.com
Un saluto da Carlo Tovoli.