Con un valore complessivo di 5 miliardi 471 milioni nel 2013, l’export dei prodotti agroalimentari emiliano-romagnoli ha registrato un+ 5,4% rispetto allo scorso anno, mentre il dato nazionale è + 4,9%. Una crescita importante, soprattutto se confrontata con il calo dei consumi interni in atto da alcuni anni. Le esportazioni crescono più delle importazioni (+5,4% contro +1,8%), con effetti positivi sul saldo commerciale che tra 2012 e 2013 migliora di 164 milioni di euro. Questi i dati rilevati dal Rapporto agroalimentare dell’Emilia-Romagna, presentato a Bologna e promosso da Regione e Unioncamere.
Più in dettaglio, tra le voci più significative dell’export emiliano-romagnolo troviamo i salumi con un valore di 608 milioni di euro e un aumento sul 2012 del 9%, i formaggi e i prodotti lattiero-caseari con 604 milioni e un +6% , pasta e derivati dai cereali (600 milioni, +3,6%), il vino (392 milioni, +9,8%). Tra i prodotti agricoli, al primo posto c’è la frutta fresca ( che rappresenta da sola il 55,9% delle esportazioni agricole regionali ) con un valore di 469 milioni di euro, ma una flessione rispetto al 2013 del 3,4%.
Sentiamo il commento dell’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni a conclusione della presentazione del Rapporto.
intervento dell’Assessore Regionale all’agricoltura, Tiberio Rabboni
Tra i recenti provvedimenti del Governo richiamati da Rabboni quelli per contrastare le barriere non tariffarie e per garantire anche fuori dall’Europa la tutela dalle contraffazioni delle nostre più importanti Dop Igp e la decisione per il prossimo anno di triplicare i fondi per la commercializzazione e promozione delle Dop e Igp in Usa e Canada attraverso la grande distribuzione organizzata.?Proprio per concorrere al gioco di squadra nazionale l’assessore ha indicato la necessità che Regione e Unioncamere indirizzino su Canada, Stati Uniti e Cina iniziative di accompagnamento all’estero di piccole imprese agroalimentari, integrando tale azione con la formazione di reti di impresa e aggregazioni commerciali che possano agire autonomamente, per raccogliere penamente la sfida di expo 2015,
Per quanto riguarda l’annata agraria 2013, il Rapporto, curato dal professor Roberto Fanfani dell’Università di Bologna, ha evidenziato, confermando le prime anticipazioni, una riduzione del 3% della produzione lorda vendibile. Un arretramento dovuto essenzialmente al forte maltempo primaverile, con diffusi fenomeni di dissesto specialmente nelle aree appenniniche, e la tromba d’aria che a maggio ha colpito le province di Bologna e di Modena.
Tale flessione tuttavia non ha impedito all’agricoltura emiliano-romagnola di confermare un valore di 4,35 miliardi di euro di Plv, consolidando i buoni risultati degli ultimi anni. In aumento, dell’1,5% netto il valore aggiunto, ma a causa dell’aumento dei costi fissi, la redditività delle aziende scende dell’1,3%.