Care amiche e cari amici di RadioEmiliaRomagna, il protagonista di cui vi raccontiamo oggi, a più di un secolo dalla sua morte, è stato forse dimenticato, eppure ha avuto un ruolo fondamentale nella storia civile del nostro paese.
Andrea Costa, nato a Imola alla metà del 1800, ha impegnato gran parte della sua esistenza nell’intento di migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, contribuendo a creare, secondo lo storico Carlo De Maria, il cosiddetto “modello emiliano”, un modello di azione politica basato sull’attenzione ai problemi di tutti, sulla capacità organizzativa, sull’apertura laica al dialogo, sul valore dell’autonomia e su una concezione dell’utopia che, se applicata alla vita della comunità, richiede un grado importante di concretezza.
Per molti, l’esempio e le parole appassionate di Costa furono un incitamento a emanciparsi dai limiti imposti dalla povertà e a lottare per una migliore organizzazione sociale.
Per raccontarvi questa storia abbiamo chiesto a Sonne Film di metterci a disposizione l’audio del film documentario realizzato nel 2010 per il centenario della morte di Andrea Costa. Il film, che si avvale della voce narrante dello scrittore Pino Cacucci, è visibile sul sito della “Videoteca in rete” dell’Assemblea legislativa regionale: http://www.assemblea.emr.it/biblioteca/videoteca-in-rete/storia/storia/andrea-costa.
Ve ne proponiamo, in due puntate, l’ascolto integrale, introdotto dalla breve scheda biografica che potete leggere su questa pagina.
Andrea Costa
documentario di: Giangiacomo De Stefano e Mauro Bartoli
voce narrante: Pino Cacucci
fotografia: Marco Ferri
musiche: Francesco Fusari
prodotto da: Sonne film
con il contributo di: Legacoop Imola; Film Commission Emilia-Romagna
distribuzione dvd: Editrice La Mandragora
contenuti: conversazione tra gli storici Angelo Varni e Renato Zangheri; intervista a Massimo Ortalli, Federazione anarchica italiana; intervista allo storico Roberto Balzani, sindaco di Forlì; intervista a Marta Manuelli, proprietaria del ristorante “E Parlamintè” di Imola; intervista a Furio Bacchini, saggista; estratti dai discorsi di Gianfranco Fini, presidente della Camera dei Deputati, e Fausto Bertinotti, presidente della Fondazione Camera dei Deputati, per la commemorazione di Andrea Costa (Roma, 26 gennaio 2010); filmati tratti dal film “Anna Kuliscioff”, di Roberto Guicciardini; intervista al giornalista Marco Pelliconi; estratti dal discorso e intervista a Giuseppe Tamburrano, Fondazione Nenni; dichiarazione di Giuliano Amato, presidente della Treccani; filmati tratti dal film “Il diavolo al Pontelungo” di Pino Passalacqua; intervista a Paola Mita, Biblioteca comunale di Imola; intervista a Learco Andalò, saggista; intervista a Giuliano Poletti, presidente nazionale Legacoop; intervista al saggista Quinto Casadio; intervista ad Andrea Bandini, socio fondatore Andrea Costa Imola Basket
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Nato il 29 novembre 1851 a Imola, Andrea Costa venne destinato dai genitori agli studi ecclesiastici, ai quali però preferì la Facoltà di Lettere dell’Università di Bologna, dove conobbe Carducci.
Divenuto un seguace delle idee anarchiche di Bakunin, nel 1874 viene arrestato con l’accusa di aver partecipato alla preparazione di un moto rivoluzionario a Bologna. Emigrato a Parigi, si unì ad Anna Kuliscioff e si avvicinò al marxismo.
Alla luce degli insuccessi dei moti insurrezionali degli anni settanta, di ispirazione anarchica, nel 1879 annunciò la sua conversione dall’anarchismo al socialismo, diventando a 28 anni uno degli uomini di punta del socialismo democratico.
Prampolini, Baldini, Massarenti, come molti altri padri fondatori della cooperazione che si muoveva all’interno del percorso socialista, si rifecero al suo insegnamento e ad una visione socialista sempre più riformista, che poneva la creazione di cooperative e leghe al centro del processo di costruzione della democrazia. In un articolo comparso il 15 maggio 1880 nella Rivista internazionale del socialismo indicherà alcuni dei punti fondamentali della sua visione politica: eliminazione delle iniquità sociali, necessità di una rivoluzione economica per creare condizioni sociali diverse, inutilità delle riforme politiche.
Fervido animatore di riviste e di organizzazioni socialiste, nel 1882 fu il primo deputato di ispirazione socialista eletto in Italia, nel 1893 aderì al Partito socialista, un anno dopo la sua fondazione a Genova. Nel 1899 partecipò all’ostruzionismo parlamentare contro le leggi liberticide e nel 1909 divenne vicepresidente della Camera.
Morì a Imola il 19 gennaio 1910.
[notizie tratte dal sito web del Centro italiano di documentazione sulla cooperazione e l’economia sociale: www.cooperazione.net/pagina.asp?pid=37&uid=19]