A Casa Saraceni e a Palazzo Fava, interni al percorso nel centro storico di Bologna oggi conosciuto come “Genus Bononiae. Musei nella Città”, è in corso fino al 28 settembre la seconda parte di un importante progetto espositivo, dal titolo “Antico e Moderno”, avviato nel gennaio scorso.
Tutto nasce dalle acquisizioni e dalle donazioni che nel corso degli ultimi tredici anni la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna ha raccolto, un consistente patrimonio culturale legato in qualche modo alle vicende artistiche di Bologna. Si è partiti con il Novecento, e fra i tanti autori in mostra (Arturo Martini, Lucio Fontana, Mario Sironi, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Felice Casorati, e altri) si è data testimonianza in modo significativo del movimento futurista, con opere di Balla, Marinetti, Depero. E non è un caso: è utile ricordare che il celebre Manifesto di Marinetti fu pubblicato in anteprima assoluta proprio a Bologna, sulla “Gazzetta dell’Emilia”, il 5 febbraio 1909.
L’attuale mostra prende invece in esame le acquisizioni più significative dal Trecento all’Ottocento. Un percorso che parte da alcune miniature del Trecento bolognese per approdare ai grandi nomi della storia dell’arte: Annibale Carracci, Guido Reni, Guercino, Cantarini, Giovanni Andrea Sirani e la figlia Elisabetta; inoltre Lorenzo Pasinelli e Donato Creti, fino a Gaetano Gandolfi; Di grande interesse anche le settanta statuette da presepio del Settecento e dell’Ottocento bolognese e alcuni modelli in terracotta di Giacomo De Maria, per lo più preparatori delle grandi statue che ornano palazzo Hercolani di Strada Maggiore.
Tutte opere che la Fondazione Carisbo ha acquistato sul mercato internazionale, non solo europeo, allo scopo di restituire alla città testimonianze significative di artisti che hanno illustrato la sua storia artistica o nuclei collezionistici vaganti che rischiavano la frammentazione e la dispersione, e che per la maggior parte entrano oggi nell’itinerario artistico di Genus Bononiae. Non mancano opere di una bellezza assoluta che vanno oltre la tradizione cittadina, come la Maddalena di Antonio Canova e l’ammiccante testina in cera del Gavroche, ragazzino sorridente e smaliziato di Medardo Rosso.
Un’importante sezione è riservata alle donazioni che la Fondazione ha ricevuto in questo arco di tempo: singole opere, come il busto in marmo di “Nonna Diamante” di Vincenzo Vela; la pala d’altare con il ritratto del committente, opera del carraccesco Giambattista Bertusio, donata insieme a importanti arredi e suppellettili, tra le quali una poltrona appartenuta, come riporta la tradizione, al cardinale Lambertini; e, ancora, il noto affresco con la Madonna del ricamo di Vitale da Bologna, capolavoro del Trecento bolognese; ma anche nuclei di dipinti, come ad esempio due tavole di primo Cinquecento e due tele del Seicento.
Nelle due sedi della mostra si snodano i due percorsi: il primo, a casa Saraceni, con le opere donate alla Fondazione; il secondo, a Palazzo Fava, con le opere che la Fondazione ha acquistato presso privati e sul mercato antiquario.
Il catalogo di “Antico e Moderno”, in vendita in mostra, ricco di illustrazioni e di commenti critici, offre il bilancio esaustivo degli accrescimenti patrimoniali della Fondazione in campo artistico dal 2001 a oggi.
Un’occasione speciale quindi per rileggere capitoli di storia artistica e culturale cittadina che rischiavano di rimanere “per pochi” e che da oggi sono finalmente “per tutti”.
Un saluto dal vostro corrispondente a Bologna Carlo Tovoli
Info:
27 giugno – 28 settembre 2014
Bologna | Palazzo Fava, via Manzoni 2| Casa Saraceni, via Farini 15
Apertura: martedì-domenica (lunedì chiuso)
ore 10-17 Casa Saraceni
ore 10-19 Palazzo Fava
Info: 051 2754127, 051 2754060 | 051 19936305
www.genusbononiae.it
Ingresso:
Casa Saraceni libero
Palazzo Fava intero 10 euro, ridotto 7