Cari ascoltatori, oggi vi porto nella pianura emiliana, a Gualtieri, dove il 31 maggio inaugurerà una grande antologica dedicata ad Antonio Ligabue, nel cinquantesimo della morte. Si tratta della prima iniziativa della neonata Fondazione Museo Antonio Ligabue che ha trovato sede, così come la mostra, nel cinquecentesco Palazzo Bentivoglio, restaurato dopo i danni avuti in seguito al sisma del 2012.
La mostra che rimarrà aperta fino all’8 novembre, è stata patrocinata da Regione Emilia-Romagna, Provincia di Reggio Emilia e Comune di Gualtieri.
L’esposizione con oltre cento opere tra dipinti, disegni, incisioni e sculture, si propone di rovesciare il punto di vista che spesso ci ha portati a leggere l’arte di Antonio Ligabue come quella di un pittore naif, di un folle. “Non dalla vita all’opera dunque, ma dall’opera alla vita” sottolinea Sandro Parmiggiani, curatore dell’antologica con Sergio Negri, che ci invita ad avvicinarci a questi capolavori come se fossero quelli di un artista ignoto che potrebbe essere definito, come qualche antico maestro, anche solo “Maestro di Gualtieri” o “Maestro degli animali”.
A farci da guida in questa importante esposizione è proprio Sandro Parmiggiani che abbiamo al telefono.