L’ultima storia di emigrazione in cui ci siamo imbattuti, segnalataci da Corrado Truffelli, presidente dell’associazione Centro Studi Cardinale Agostino Casaroli di Bedonia (Parma), riguarda Armando Boni, un ingegnere emiliano, nato a Castelfranco Emilia nel 1886. Figlio di Raffaele Boni, morto nel 1931, e di Emma Nannetti, nata nel 1865 e anche lei deceduta, come il marito, a Parma, dove la coppia abitava.
Il loro figlio Armando Boni emigrò in Brasile nel 1913 dopo aver compiuto studi di ingegneria alle Università di Bologna e di Parma, e dopo aver fatto una prima visita in Brasile nel 1911, a Porto Alegre, per preparare la sua vita futura. Sposato a Parma con Giuditta Lupi, lavorava nella Società Emiliana di Esercizi Elettrici prima di espatriare. Si sono sposati nel 1913 e sono partiti per il Brasile subito dopo il matrimonio. Armando e Giuditta avevano cinque figli.
Come ingegnere, Armando si inserì subito nel mondo della professione, sviluppando progetti di dighe, strade, serbatoi per il trattamento delle acque, a Porto Alegre e in altre città del Rio Grande do Sul. Insegnò anche nella Università di Rio Grande do Sul, in quella che allora era la Scuola di Ingegneria, prima di diventare l’attuale Facoltà di Ingegneria dell’Università. Fu il primo ingegnere a usare il cemento armato in città secondo le tecniche moderne. A Porto Alegre costruì molti edifici e fu direttore della Ferco, fabbrica di manufatti in cemento armato, passata ai figli Danilo, Oliviero e Benito alla sua morte nel 1946.
Tra le opere che portano la sua firma, ricordiamo a Porto Alegre l’impianto acustico dell’antico Auditorium Araújo Vianna (1926); il cimitero São Miguel e Almas; il Palacinho del vice governatore dello Stato, residenza della famiglia Meneghetti (1930); Casa Boni, vale a dire la dimora di famiglia; le due residenze di Guido Corbetta e quella della famiglia Sanchez; la Libreria del Globo (1924); gli edifici della Banca Francese e di quella Italiana. Fuori Porto Alegre, Armando Boni ha realizzato una fabbrica nella città di Garibaldi; gli impianti per l’energia idroelettrica di Antônio Prado e di Caxias do Sul; la sede del Club Canottieri Duca Degli Abruzzi; il Club Nautico Tamandaré a Cachoeira do Sul.
A ricostruire le vicende della famiglia Boni è stata la signora Silvana Boni De Souza, che aveva scritto a Truffelli per chiedere notizie di un suo congiunto. Le radici parmensi della signora brasiliana partono da Michele Orsi, nato nel 1822, figlio di Pietro Orsi e Catterina Montecchi. Michele sposò Maria Parolini, e dalla loro unione nacque nel 1855, Rosalinda Orsi. Rosalinda sposò nel 1879 Biagio Lupi a Pellegrino Parmense. La loro figlia Giuditta Lupi è la nonna di Silvana Boni De Souza e moglie del nostro emiliano-romagnolo di oggi, l’ingegnere Armando Boni.