Si chiama Child abuse il film, ideato e curato da Eleonora Frattarolo e diretto da Davide Mastrangelo che conclude il progetto biennale contro la violenza sui minori ProChild, interdisciplinare e interprofessionale, presieduto dall’Università di Bologna e finanziato dalla Commissione Europea.
Il progetto, coordinato da Marcello Lanari, direttore pediatria d’urgenza e pronto soccorso pediatrico al Sant’Orsola di Bologna, mira ad affrontare il fenomeno della frammentazione dei servizi di protezione e supporto ai minori vittime di violenza e creare una rete multidisciplinare per la tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Coinvolgendo professioni e competenze diverse, ma anche la scuola, le famiglie, e nel caso di Child abuse anche le istituzioni come l’Accademia di Belle Arti di Bologna e il Mambo.
Il film mostra d’arte contemporanea coinvolge quindici artisti: Maurizio Cattelan, Elisabetta di Sopra, Giosetta Fioroni, Luciano Leonotti, Eleonora Mazza, Paolo Migliazza, Gianni Moretti, Rufoism, James Rielly, Edoardo Sessa, Vanni Spazzoli, Sandra Tomboloni, Massimiliano Usai, Nicola Vinci, Silvia Zagni.
Child Abuse riaccende i riflettori sul problema dei minori vittime d’abuso: inizialmente si era pensato a una mostra da allestire a Bologna. Il perdurare dell’emergenza sanitaria però ha trasformato il progetto in un cortometraggio. Ci racconta l’iniziativa la curatrice Eleonora Frattarolo.