Ci sono attori di cui ricordiamo il volto ma di cui non sappiamo il nome. Hanno attraversato la storia del nostro cinema in punta di piedi, a lato dei riflettori, a servizio di un’arte, di una passione, di registi e di divi.Uno di questi è stato sicuramente Gabriele Tinti, con 140 film interpretati ecletticamente tra gli anni ’50 e l’inizio dei ’90, fino a quando un cancro lo ha fermato prematuramente.
Cari ascoltatori, oggi vi voglio presentare la sua storia che, nella bassa tra Ferrara e Bologna, sa quasi di leggenda metropolitana. Gli abitanti di quelle zone – soprattutto i più anziani – narrano infatti che, a Guarda, una frazione di Molinella, è nato e cresciuto un attore di bellezza indescrivibile, che ha lavorato tra Cinecittà e Hollywood e che ha fatto perdere la testa a molte donne, Anna Magnani compresa. Ma, sui film da lui interpretati, l’oblio più completo.
Riccardo Marchesini, regista bolognese che sa raccontare la provincia e i suoi protagonisti con grande sensibilità ed emozione, venuto a conoscenza di questa storia, ha deciso che Tinti dovesse essere ricordato a 25 anni dalla sua scomparsa, realizzando “Come in un film”, mediometraggio che riporta a un’Italia che non c’è più, omaggiando il cinema e i suoi interpreti, dai più noti ai caratteristi che hanno costellato migliaia di pellicole.
Sentiamo da lui altri particolari di questa storia di vita incredibile
Intervista a Riccardo Marchesini
Tra i tanti film interpretati da Tinti cito “Cronache di poveri amanti” di Carlo Lizzani, “L’uomo venuto dalla pioggia”, di René Clément, “La casa dell’esorcismo”, di Mario Bava e i film erotici su “Emanuelle nera” di cui ha sposato la protagonista, Laura Gemser, una delle voci narranti di “Come in un film”.
Buona visione e a presto, da Anna Sbarrai.