29 giugno 2011
Lo scorso 21 giugno a Bologna è stato presentato il libro di Pier Giorgio Ardeni “Dagli Appennini allo Spoon River”. Professore di economia politica all’Università di Bologna, Ardeni ha scritto un libro che incrocia i suoi interessi professionali – la povertà, lo sviluppo e il sottosviluppo – da un’angolazione particolare: quella dell’emigrazione di circa cinquemila contadini da un pugno di comuni dell’Appennino bolognese e modenese verso le pianure minerarie del Midwest americano tra i Territori Indiani e le praterie dell’Illinois, in quelle valli attorno allo Spoon River dove negli stessi anni Edgar Lee Masters scriveva la sua Antologia. Questi montanari affrontarono il pericolo della traversata atlantica stipati dentro fumose vaporiere, raggiunsero un paese lontano dove si parlava un’altra lingua, lavorarono, faticarono, a volte ci lasciarono la pelle, più spesso trovarono una nuova vita, andando a ingrossare le fila dell’America del melting pot.
Molti restarono, immigrati in terra straniera, molti tornarono, tutti sperimentando la faccia feroce del capitalismo delle origini. Questo è dunque un libro di nomi e di cognomi, dove ritrovare le vite di molti nonni e avi, cinquemila vicende di gente di Gaggio, di Fanano, di Montese, di Lizzano e di Sestola, di quell’Italia randagia che anche grazie a quell’esodo fece il salto verso lo sviluppo e la modernità. il professor Ardeni spiega ai nostri microfoni com’è nata l’idea del libro e che idea si è fatto di questa grande vicenda dell’emigrazione italiana, dal punto di vista culturale oltre che economico
Intervista al professor Pier Giorgio Ardeni
La presidentessa della Consulta per gli emiliani-romagnoli nel mondo, Silvia Bartolini, ci spiega l’importanza del lavoro presentato nel volume per conservare e tenere viva la memoria storica del fenomeno migratorio dalla nostra terra.
Intervista Silvia Bartolini