11 agosto 2009
E’ nata a Rio de Janeiro ma arriva da Florianopolis, Juliana Campanini, in questi giorni in Emilia-Romagna per uno stage organizzato dal Cides di Bologna per conto della Regione, all’interno di un progetto di cooperazione internazionale che coinvolge giovani stranieri di origine emiliano-romagnola. Juliana, discendente di bolognesi, è entrata in contatto con il Circolo Emilia Romagna para os Estados do Paranà e de Santa Catarina che ha sede nella città di Curitiba, e con l’appoggio dei soci è riuscita ad inserirsi nel progetto regionale di cooperazione internazionale che l’ha portata a svolgere il suo tirocinio sulle colline bolognesi, nell’agriturismo Dulcamara, nel comune di Ozzano Emilia. Il cugino di Juliana, Graziano Campanini, è il direttore del Museo di Santa Maria della Vita a Bologna, dove è custodito uno dei tesori dell’arte italiana di fine Quattrocento, il celebre Compianto di Niccolò dell’Arca.
Ma torniamo a Juliana, alla quale chiediamo le sue prime impressioni su questo soggiorno emiliano. E’ la prima volta che vieni in Italia?
Per una giovane come te, quali sono le differenze tra Italia e Brasile immediatamente percepibili?
Dove hai imparato la lingua italiana e perché?
Ti piace l’Emilia? Pensi di tornare in Brasile dopo lo stage o cerchi la possibilità di rimanere per un po’ di tempo?
Pensi ti possa essere utile l’esperienza di lavoro nell’agriturismo? Esiste in Brasile una rete così ramificata di agriturismi e strutture ricettive nelle zone rurali?
Quali sono i ricordi più belli che porterai sempre con te di questo soggiorno in Italia?