28 settembre 2010
L’avventura intellettuale e imprenditoriale di Dino Gavina è ripercorsa nella mostra Dino Gavina. Lampi di design al Mambo sino al 12 dicembre.
Gavina, nato nel 1922 a Bologna, è stato figura imprescindibile dell’avventurosa storia del design italiano nella stagione mitica degli anni 50 e 60.Appassionato di design e arti visive, Gavina, dalla Bologna degli anni 50 che sicuramente non era un centro del design, cerca la collaborazione di artisti e architetti come Lucio Fontana, Marcel Duchamp, Man Ray, Sebastian Matta, i fratelli Castiglioni, Carlo e Tobia Scarpa.
E, attraverso il design, si fa moderno committente, catalizzatore di creatività, attivatore di energie produttive e, pur non essendo un designer, cambia il volto del design italiano. Si ispira ai principi delle avanguardie per produrre su larga scala, con uno sguardo aperto e curioso allarga sempre i riferimenti culturali che danno un indirizzo preciso alle sue produzioni, molte delle quali ancora presenti sul mercato. Nascono così nel 1950 la Tripolina, poltroncina senza tempo, la poltrona San Luca nel ’60 e nel ’68 il tavolo Doge .
Nel 1960 Gavina fonda la Flos, azienda per la produzione di lampade, concepita sin dall’inizio con criteri innovativi, che ha tra i suoi pezzi storici ancora in produzione, l’Arco e la Toio dei Castiglioni, divenute simboli del design made in Italy.
Nel 1962 si reca a New York per incontrare Marcel Breuer e gli propone di produrre i mobili disegnati nel 1924/25 per il Bauhaus che gli sembrano perfetti per per la produzione seriale. E il mercato gli dà ragione. E poi ancora cerca la collaborazione di Man Ray, collaborazione dalla quale scaturiscono lo specchio Les grand transparents e una grande amicizia. Con il progetto Ultramobile del 1971 Gavina vuole introdurre l’opera d’arte “funzionale” nell’arredamento. Da qui i lavori di Meret Oppenhaim, Sebastian Matta e Allen Jones.
La mostra bolognese propone molti di questi pezzi iconici, non in successione necessariamente cronologica, ma in sezioni dedicate ai temi e al rapporto con gli autori che più hanno lavorato con Gavina e si propone come piattaforma da cui partire per esplorare e storicizzare il lavoro di questo speciale imprenditore.
Della mostra, accompagnata da un catalogo dalla grafica raffinata delle edizioni Corraini, abbiamo parlato con Gianfranco Maraniello, direttore del Mambo.
Intervista a Gianfranco Maraniello
Per l’intera durata della mostra, è in programma al Mambo Gavina. NAVIGA, un’ampia e articolata rassegna di appuntamenti aperti al pubblico, che vedono la partecipazione di amici e collaboratori di Gavina, testimoni dei tanti temi da lui promossi e interpretati senza sosta.
Bologna rende omaggio a Dino Gavina, in parallelo alla mostra al MAMbo, con due eventi espositivi che tracciano un percorso attraverso il suo lavoro e il suo rapporto con la città: Dino Gavina. Bologna Bologna, allestita nell’atelier dell’Urban Center offre una panoramica su alcuni progetti di cui Gavina è stato promotore/provocatore, spesso innescando un’originale visione della città e delle sue problematiche e UltraGavina nel suggestivo spazio espositivo delle Torri dell’Acqua di Budrio.
Dino Gavina. Lampi di design
a cura di Elena Brigi e Daniele Vincenzi
23 settembre – 12 dicembre 2010
www.mambo-bologna.org
Orari
dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00 ?
giovedì dalle 10.00 alle 22.00 ?
sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00??
chiuso il lunedì??
ingresso intero € 6.00?ridotto € 4.00
Avete ascoltato: Miles Davis, Milestones