Cari ascoltatori,
immaginatevi la Parigi di fine Ottocento. Siamo sui Grands Boulevards, vicino all’Opéra, e da pochi giorni si è festeggiato il Natale 1895. Per mostrare a tutti l’invenzione dei suoi figli, Louis e Auguste, Antoine Lumière è giunto da Lione e ha affittato una sala nel sotterraneo di un Grand Cafè al numero 14 di Boulevard des Capucines. Lo chiamano in modo altisonante “Salon Indien” ma in realtà è una vecchia sala da biliardo. E’ il 28 dicembre e Parigi assiste al primo spettacolo cinematografico pubblico. Con un franco si può provare quella magia che permette al mondo, quello vero, in movimento, di entrare in una sala buia. E prima arriva un treno in stazione, poi si ride dell’innaffiatore innaffiato, e così via…uno spettacolo di circa venti minuti che ebbe solo 33 spettatori (su 100 posti disponibili), tra cui il grande George Méliès, bramoso di impadronirsi della nuova invenzione. Ma come può non piacere alla “Ville Lumière” questa novità che offre il mondo al mondo! Col passaparola in poche settimane si registrano più di 2500 spettatori al giorno: un grande successo che porterà, l’anno dopo, all’apertura in rue Saint Denis della prima vera sala cinematografica.
All’inizio i Lumière girano a Lione e dintorni. I protagonisti del loro primo film, nel marzo 1895, sono gli operai e gli impiegati della fabbrica di famiglia, ripresi all’uscita del portone al termine del lavoro. Ma presto i Lumière decidono di fare le cose in grande. Ingaggiano numerosi operatori, selezionati attraverso un concorso, che inviano in oltre 30 paesi, tra cui l’Italia. E proprio a Venezia sul Canal Grande assistiamo al primo “travelling”, ovvero la prima inquadratura in movimento della storia del cinema. Mettono anche a punto un sistema di distribuzione che garantisce al “Cinematografo Lumière” di superare i confini nazionali con grande velocità. Pensate che a Bologna la prima proiezione sarà al Teatro Brunetti – oggi Teatro Duse – solo otto mesi dopo quella sera parigina di fine dicembre, precisamente il 27 agosto 1896.
E oggi a Bologna, in prima nazionale dopo Parigi, approda la mostra “Lumière! L’invenzione del cinematografo” evento speciale della XXX edizione del Festival “Il Cinema Ritrovato”, che resterà aperta fino al 22 gennaio 2017, inaugurando il rinnovato sottopasso di Piazza Re Enzo, luogo ideale per una mostra sulla settima arte nata proprio in un sotterraneo! Ma lo stupefacente, quello che ti lascia senza parole dalla meraviglia, è lo scoprire tutto quello che inventarono questi due incredibili fratelli, figli di Antoine che da modesto apprendista falegname si era dato con profitto alla fotografia, tanto da aprire un’officina per la produzione di lastre fotografiche. I figli lo aiutano spesso nel lavoro. Non solo. Nel 1881, a soli 17 anni, Louis Lumière inventa la famosa “Etiquette bleue”, una lastra fotografica molto sensibile che permette di fissare e riprodurre il movimento. Un grande successo che farà dello stabilimento Lumière (proprio quello del primo film) la prima industria fotografica d’Europa con 800 dipendenti!! Ma le invenzioni dei Lumière non finiscono qui: nel 1903 Louis deposita il brevetto di un metodo per la realizzazione di fotografie a colori: sono le lastre “Autochromes”, visibili in mostra. Per trent’anni non avranno rivali nella riproduzione fotografica a colori, passando presto dal vetro alla pellicola. E non basta. Tre anni prima, il 30 dicembre 1900, sempre Louis deposita il brevetto del Photorama, la prima fotografia panoramica che permette la proiezione in una sala circolare di un’unica immagine a 360°. La mostra ricostruisce, oggi grazie al digitale, un ambiente in photorama. Ultima incredibile invenzione è quella dalla proiezione in 3D, avete capito bene: il nostro Louis la presenta all’Académie des Sciences il 25 febbraio 1935, riproponendo un remake tridimensionale del suo primo film, quello dell’arrivo del treno alla stazione. Un esperimento che però non ebbe molto successo e sarà presto abbandonato. Lo possiamo vedere in mostra, insieme a tutto l’incredibile mondo della famiglia Lumière.
Sull’esposizione bolognese sentiamo Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna
Intervento di Gian Luca Farinelli
E allora tutti a Bologna, per godere del più grande schermo all’aperto d’Europa e dell’ incredibile storia di una famiglia “illuminata”. Tutte le informazioni sul sito www.cinetecadibologna.it
Un saluto da Carlo Tovoli!