Il cinema italiano e internazionale deve molto all’Emilia Romagna, regione che ha accolto e formato alcuni tra i principali autori, registi e intellettuali della settima arte, che qui hanno raccontato vite e territori, fondato movimenti, lavorato in un contesto storico sociale di grande interesse.
La Cineteca di Bologna, con il sostegno dell’Assessorato regionale alla cultura, ha pensato di celebrarli nella mostra Emilia-Romagna terra di cineasti, allestita fino al 6 settembre presso la Sala Ercole di Palazzo d’Accursio e, grazie alla collaborazione con le Ferrovie dello Stato, in dieci stazioni del territorio che sono state protagoniste di set storici.
Da Michelangelo Antonioni a Pupi Avati, dall’Emilia di Novecento alla Romagna di Amarcord, un percorso di video, testi e immagini sul secolo d’oro della nostra regione, come ci ha raccontato Gian Luca Farinelli, direttore della Fondazione Cineteca e curatore dell’esposizione con Antonio Bigini e Rosaria Gioia.
Intervista a Gian Luca Farinelli
Un grande passato, esempio per tutto il mondo, e un presente che reclama a pieno titolo il proprio posto tra le “terre di cinema”. L’inizio di una nuova, attesa epoca per il settore, con investimenti e risorse rilevanti, come ha spiegato l’Assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti.
Intervista a Massimo Mezzetti