15 novembre 2010
Era nato a Santarcangelo di Romagna nel 1914 Federico Moroni, un grande artista scomparso nel 2000, che ha lasciato una forte impronta anche nel mondo educativo.
La sua dimensione pedagogica regalò la possibilità ai bambini della Scuola Elementare nelle campagne di Bornaccino di vivere il disegno come libertà espressiva e, dunque, come un innovativo mezzo di educazione, già negli anni quaranta. Importante nella sua formazione di autodidatta, è stato il soggiorno negli Stati Uniti alla Columbia University di New York, dove si specializzò nell’arte pittorica infantile.
Adesso il suo paese natale gli dedica una grande mostra, comprendente quasi cento opere per lo più inedite, tra dipinti ad olio, chine colorate, acquarelli e tempere su carta, oltre ad alcuni rari piatti e vasi ceramici.
In particolare l’ampia rassegna di opere pittoriche, iscritte in un arco cronologico che va dalla fine degli anni trenta ai primi anni novanta, costituisce la testimonianza più certa che proprio nella pittura, se come genere si vuole ad essa ancora riconoscere una precisa identità, Moroni ha riposto la sua più segreta e libera anima d’artista.
I curatori dell’esposizione, Silvia Baldini e Orlando Piraccini, si sono prefissi di sollecitare un nuovo e diverso giudizio critico su questo poliedrico artista, proponendo opere in larga parte sconosciute al grande pubblico e capaci di restituire all’immagine del maestro una struttura ed un peso di ben altro respiro.
Per saperne di più: www.ibc.regione.emilia-romagna.it