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19 Giugno 2012 | Archivio / Protagonisti

Giuseppe Palanti, “e nòstar pitòr”

Il fondatore di Milano Marittima fu anche un grande artista del Novecento

A cura di Claudio Bacilieri. Lettura di Fulvio Redeghieri.

19 giugno 2012

Cari ascoltatori, oggi il protagonista del nostro racconto è Giuseppe Palanti, un artista milanese considerato il padre fondatore di Milano Marittima. A lui il comune di Cervia in collaborazione con i Musei San Domenico di Forlì dedica una grande mostra – aperta fino al 30 agosto 2012 al Magazzino del Sale – che offrirà anche uno spaccato di vita del Novecento, fatto di pittura, urbanistica, grafica pubblicitaria, architettura. L’esposizione si intitola “Giuseppe Palanti, pittore, urbanista, illustratore” ed è un omaggio a uno dei grandi artisti del Novecento italiano.
Cervia e Milano Marittima sono legati da questo pittore che i cervesi chiamano ”e nostár pitór”, poiché Palanti era spesso a Cervia per ritrarre le sue bellezze con tela e pennelli. Fu lui ad avere l’idea di trasformare la sua amata spiaggia nel lido dei milanesi.
Possiamo dire che Milano Marittima è nata da un sogno. Il sogno di alcuni pionieri milanesi  che all’inizio del secolo scorso vollero fondare una nuova località turistica sulle rive dell’Adriatico ispirandosi all’idea della “città giardino”. Milano Marittima costituisce un’esperienza straordinaria, unica in campo nazionale, di una nuova “città delle vacanze” nata con un piano regolatore che ne prefigura lo sviluppo compatibile con l’ambiente.

Alla fine dell’Ottocento Cervia era un piccolo centro di 9 mila abitanti con una economia ancora basata sulla produzione del sale, l’agricoltura e la pesca. Ma già era iniziata una fase pionieristica di sviluppo turistico, grazie alla sconfitta della malaria e al miglioramento delle condizioni igieniche, e alla costruzione del tratto ferroviario Ravenna-Cervia nel 1884, collegato cinque anni dopo a Ferrara e a Rimini. E’ del 1882 la costruzione del primo “Stabilimento Bagni”, una grande struttura in legno che ogni anno veniva montata in mare su palafitte ed era costituita da un’ampia piattaforma dove si svolgevano le attività di intrattenimento e da cabine, rigidamente suddivise per sesso. Nel 1907 il comune di Cervia si accorda con l’impresa milanese Maffei per cedere alla società lombarda una vasta area di relitti marini con l’impegno da parte di questa di costruirvi villini, parchi e giardini per creare una nuova zona balneare, che fu chiamata Milano Marittimaper il forte legame con l’ambiente milanese. Questa prima convenzione riguardava un’area di circa 12 ettari. La parte sinistra del porto-canale comprendeva un’ampia pineta, che era ciò che restava della “foresta spessa e viva” celebrata da Dante e da Byron. Nel 1911 fu costituita da sette soci milanesi la “Società Milano Marittima per lo sviluppo della spiaggia di Cervia”, di cui faceva parte anche il pittore e cartellonista Giuseppe Palanti.

Nato a Milano nel 1881, Palanti frequentò dal 1895 al 1901 i corsi d’arte applicata dell’Accademia di Brera. Nel 1900 ottenne il riconoscimento di miglior allievo, che gli consentì di partecipare alla grande Mostra Universale di Parigi. In quella città decise di dedicarsi alla nuova arte del cartellone pubblicitario, ben presente in mostra. A Milano svolse un’attività intensa di cartellonista e di figurinista per la Scala. La collaborazione con il celebre Teatro durò dal 1902 al 1914. Nel 1906 partecipò a una grande Esposizione internazionale, realizzata a Milano in occasione del traforo del Sempione, ed ebbe un ruolo importante nella preparazione del materiale informativo dell’evento. Dal 1907 divenne docente della Scuola Superiore d’Arte applicata all’industria e della Scuola di Ornato dell’Accademia di Brera. Nel 1910 fu chiamato a decorare i padiglioni italiani dell’Esposizione Universale di Bruxelles. 
Fu proprio Palanti a concepire Milano Marittima come una Città giardino, secondo l’innovativo concetto urbanistico nato nell’Ottocento in Inghilterra per opera di Ebenezer Howard, con lo scopo di contrastare il degrado delle città dovuto all’industrializzazione e all’aumento della popolazione. All’opposto, l’idea della città giardino si focalizzava su un’area urbana che mostrasse un’attenzione particolare alle esigenze primarie dell’individuo: case unifamiliari immerse nel verde collegate tra loro con servizi comuni a disposizione. Giuseppe Palanti ebbe così un ruolo decisivo nel determinare la conformazione di Milano Marittima: gli eleganti villini, costruiti e decorati in stile Liberty, ancora oggi perfettamente conservati, tra cui anche la casa di Palanti, furono inseriti nella pineta in modo armonioso, come se facessero parte del paesaggio naturale.
Tra gli artisti più versatili della prima metà del Novecento, Palanti fonde le principali tendenze dell’epoca: l’esito borghese dell’ultimo romanticismo, il tardo impressionismo e gli stili degli anni Trenta e Quaranta. 

Le figure di Palanti, le sue donne ridenti che la pittura coglie nel pieno di una spensierata giovinezza, le nature morte carnose, i paesaggi assolati interpretano una modernità caratterizzata da morbidi vortici di colore. Illustratore per eleganti riviste e per i manifesti delle opere liriche, per le quali disegnò anche scene e costumi, è stato autore di disegni per oggetti d’arredo e, infine, ideatore di quella Milano Marittima che riassume i sogni del primo Novecento. Il figlio di un falegname milanese è riuscito, partendo dall’antica tradizione artigianale e artistica lombarda, a creare il mito di una Italia moderna e in crescita economica, dove industriali, professionisti, signore dell’alta società sfogliano riviste alla moda, giocano a tennis, frequentano i teatri, prima che una sciagurata guerra uccidesse bruscamente la speranza del futuro.

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