22 febbraio 2011
Centri sociali, polisportive, associazioni culturali, Informagiovani, sale prove musicali e oratori parrocchiali. Una rete di 1478 spazi di aggregazione giovanile dove si danno appuntamento, si incontrano e si confrontano ogni giorno circa 38mila ragazzi residenti in Emilia-romagna, tra i quali anche 5mila stranieri. II risultati della prima mappatura di questo genere, realizzata all’interno dell’accordo di programma quadro “Giovani Evoluti e COnspevoli (GECO)”, cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna e dal Ministero della Gioventù. I risultati più evidenti sono che le associazioni culturali e sportive hanno il maggior numero di aficionados, mentre gli oratori delle parrocchie sono ancora la realtà più diffusa a livello territoriale (25,1%). Il frequentatore tipo delle strutture è in prevalenza maschio (60,5%), sotto i 18 anni (60,2%), anche quando si tratta di giovani immigrati.
Dell’indagine ha parlato l’assessore regionale con delega al Progetto Giovani, Donatella Bortolazzi:
Intervista assessore Bortolazzi
L’assessore ha anche fatto il punto sulle risorse messe a disposizione per la fascia dei cittadini più giovani: nel 2011 la Regione investirà risorse per oltre 1,8 milioni di euro, destinate in parte (un milione di euro) agli enti locali per la manutenzione e le attrezzature delle strutture di proprietà pubblica; in parte (820mila euro) per le attività di soggetti sia pubblici che privati rivolte ai ragazzi.
Secondo il report regionale, gli spazi di aggregazione risultano concentrati soprattutto nei centri urbani, lungo la via Emilia, sulla costa adriatica e nei comuni ad alto dimensionamento demografico. Gli spazi giovanili ricorrono prevalentemente a sovvenzioni pubbliche e all’autofinanziamento e sono ospitati in ambienti adeguati e locali stabili, con una dotazione di attrezzature per lo più soddisfacente. Hanno strutture organizzative complesse e sono in maggioranza gestiti dal privato e dal privato sociale tramite convenzione con la pubblica amministrazione.
