17 marzo 2010
Una sera di settembre del 1848 all’85 di Gover Street, a Londra, William Holman Hunt, John Everett Millais e Dante Gabriel Rossetti danno vita alla Confraternita dei Preraffaelliti, gruppo di artisti rivoluzionari decisi a mutare il corso dell’arte inglese.
A quel primo nucleo di giovani intellettuali, tutti di età compresa tra i diciannove e i ventuno anni, ben presto altri si uniscono a costituire un gruppo tra i più vivaci del secondo Ottocento che incontrerà sul suo cammino Edward Burne-Jones e William Morris.
La Confraternita nasce come movimento di protesta contro i dettami della Royal Academy e il suo nome è prima di tutto una sfida contro tale istituzione che celebra la supremazia della pittura storica e ha come artista di riferimento Raffaello, capostipite dello stile classico.
I Preraffaelliti si dichiarano contro l’accademismo, contro le convenzioni della società vittoriana, contro i mali della società industriale e credono in un’arte più spontanea, ispirata alla natura, che invididuano nella pittura italiana precedente a Raffaello.
L’Italia, tappa conclusiva del Grand Tour, è per l’Inghilterra del periodo fonte di grande ispirazione e sinonimo di cultura, di libertà e di naturalezza.
L’arte, il paesaggio, la storia e la letteratura del Belpaese sono il centro dell’ispirazione del movimento, intenzionato a riformare la pittura inglese in direzione di soggetti emotivamente sinceri e personali, rifiutando immagini convenzionali e accademiche.
In particolare Dante Gabriel Rossetti, figlio di un carbonaro italiano costretto a rifugiarsi in Inghilterra dopo i moti napoletani del 1820, ha come principale riferimento Dante Alighieri – considerato esempio di un perfetto equilibrio tra qualità creative, morali e intellettive nella loro massima espressione – e realizza una serie di bellissimi acquerelli e dipinti che illustrano la Commedia.
A Ravenna, dove Dante ha trascorso gli ultimi anni della sua vita e dove riposano le sue spoglie mortali, il Museo d’Arte della Città presenta fino al 6 giugno, per la prima volta in Italia, oltre 170 opere del movimento, tra dipinti, incisioni, acquerelli provenienti dalle più prestigiose istituzioni europee.
La mostra, nata in collaborazione con l’Ashmolean Museum di Oxford, documenta gli stretti legami dei Preraffaelliti con l’Italia e mette in relazione le loro opere con i dipinti italiani ai quali si rifacevano, dal Beato Angelico a Perugino, da Taddeo di Bartolo alle incisioni di Lasinio.
Ma il cuore della mostra, sono loro, i Preraffaelliti, Confraternita votata al sentire naturale e alla purezza, di cui possiamo vedere a Ravenna le splendide interpretazioni dantesche di Rossetti, il Giardino incantato di Marie Stilmann ispirato al Boccaccio, i cartoni realizzati da Burne-Jones per la decorazione musiva di San Paolo dentro le mura a Roma, opera di tale qualità pittorica da essere considerata un capolavoro a sé stante.
A Claudio Spadoni, direttore del Museo e co-curatore della mostra, abbiamo chiesto di raccontarci di questo originale movimento.
Intervista a Claudio Spadoni
In sottofondo avete ascoltato Sigur Ròs, Untitled 3, ()
Mostra a cura di Colin Harrison, Christopher Newall, Claudio Spadoni
Museo d’Arte della Città di Ravenna
28 febbraio – 6 giugno 2010
Orari: fino al 31 marzo
lunedì – venerdì 9-18, sabato e domenica 9-19
dal 1 aprile
lunedì – giovedì 9-19; venerdì 9-21; sabato e domenica 9-19
Ingresso: intero € 8 ridotto € 6
Info www.museocitta.ra.it