11 maggio 2011
30 anni di arte in video, incontri, visioni e storie è la rassegna di sette incontri in corso al Mambo fino al 28 maggio. Il quarto appuntamento, che si è tenuto il 28 aprile, è stato interamente dedicato a Gianni Toti, artista di calibro internazionale.
Videoartista, poeta, scrittore, intellettuale militante, grande viaggiatore, Gianni Toti ha trasformato anche la sua biografia in un racconto epico. Nato a Roma, non ci è dato sapere quando, è mancato nel 2007, all’età di circa “settanta milioni di anni”, come egli stesso confessava. Partigiano nelle prime file della resistenza, comunista, cronista del quotidiano “l’Unità”, Toti gira il mondo come inviato speciale, passando per congressi e rivoluzioni, senza mai smettere di esporsi, di contestare, di confrontarsi.
11 maggio 2011
A partire dagli anni Ottanta, quando scopre il carattere metamorfico dell’immagine elettronica rimane folgorato e il suo desiderio di sperimentare “linguaggi nuovi per pensieri nuovi” trova una possibilità di espressione attraverso il mezzo video. Non si tratta di effetti speciali, ma di effetti naturali, resi possibili grazie alla natura intrinseca, quindi naturale, dell’immagine elettronica. Toti diventa così un “poetronico”, realizza numerose “VideoPoemOpere” esplorando, poeticamente e filosoficamente, il nostro tempo. Attraverso le nuove tecnologie Toti vuole fortemente realizzare l’opera totale, compone e scompone il linguaggio, la pellicola non gli basta, la pagina non gli basta. Non basta alla complessità del suo pensiero, non basta alla complessità del nostro mondo, del nostro “pianetrottolo”. Lui, “cosmunista”, pensava che fosse necessario guardare e parlare in modo nuovo, addirittura scuotere la nostra memoria cellulare per arrivare a formulare un pensiero nuovo.
Forse Toti rimane l’unico, fra gli autori video internazionali, a creare un discorso sul mondo fatto di immagini potentemente articolate, fino ai limiti estremi delle possibilità dei linguaggi elettronici e, quindi, fino ai limiti estremi del noto, del già pensato, dell’ovvio. Non documentari, quindi, non opere narrative in senso stretto, non saggi sociologici, didascalici, dimostrativi. Ma pensieri formati da e per immagini e suoni, costruzioni da guardare, assorbire, intuire, capire, meditare per leggere in modo diverso il mondo. Il nostro pianetrottolo.
Nell’incontro del Mambo hanno testimoniato dell’amicizia e del lavoro di Toti, Vittorio Boarini, Sandra Lischi , Elisa Zurlo e Pia Abelli Toti che, insieme a molti amici, compagni, studiosi, artisti italiani e stranieri, ha raccolto la totalità delle opere di Gianni Toti. Nella Casa Totiana, casa-laboratorio aperta al pubblico, hanno trovato posto i materiali preparatori e documentaristici di tutti i lavori dell’artista, una grande quantità di scritti inediti, le fotografie e la corrispondenza personale che copre quasi 60 anni di storia italiana sia privata che pubblica.
L’incontro, nel corso del quale sono state proiettate alcune poemopere, è stato coordinato da Carlo Terrosi di BoArt, che abbiamo intervistato.
Il sonoro di questo video è tratto da Aca’ Nada di Gianni Toti, che potete vedere su You Tube
Per informazioni sulla rassegna
30 anni di arte in video, incontri, visioni e storia
Bologna, Mambo
www.galleriadartemoderna.bo.it