7 maggio 2009
Gentili ascoltatori vi proponiamo oggi una breve incursione nella musica di Duke Ellington ed in particolare nei Sacred Concert che lui realizzò negli ultimi anni della sua vita . Il concerto di cui ascolteremo alcuni brani è stato realizzato nell’ambito di Concertando Natale 2008, l’insieme delle iniziative musicali che la Fondazione Cariparma e Cariparma-Crédit Agricole hanno offerto alla città di Parma in collaborazione con il Conservatorio A. Boito.
Grande jazz quindi: ma anche un modo per ricordare uno dei più famosi e amati musicisti americani del ‘900. Si tratta di musiche di straordinaria bellezza alle quali “il Duca” ha lavorato con particolare devozione curando personalmente sia gli arrangiamenti per big band e coro che i testi ispirati in gran parte al Vecchio e al Nuovo Testamento.
Duke Ellington, a partire dal 1965, quando eseguì il primo Sacred Concert nella Grace Cathedral di San Francisco, diffuse i suoi concerti sacri in tutto il mondo nelle più importanti chiese e cattedrali, nelle sale da concerto e nelle università per diffondere il suo messaggio di fede attraverso la musica. I brani del concerto sono stati scelti scelti e diretti dal M° Roberto Bonati ed eseguiti dall’Orchestra Jazz e dal Coro del Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma assieme al Coro dei Civici Corsi di Jazz di Milano. Direttore dei cori il maestro Giorgio Ubaldi. Quello che state ascoltando in sottofondo è Ain’t but the one
Siamo con il maestro Emilio Ghezzi direttore del Conservatorio Arrigo Boito e ideatore del dipartimento di Jazz all’interno del conservatorio. Com’è nata questa idea?
Parliamo ora dell’attività dei ragazzi in cosa consiste?
Ringraziamo il maestro Ghezzi e torniamo ad ascoltare questi brani che sono realizzati dalla Jazz Band e Coro del Conservatorio Boito, diretta da Roberto Bonati, con il Coro dei Civici Corsi Jazz di Milano (direttore dei Cori Giorgio Ubaldi) assieme ai soprani Hitomi Kuraoka e Simona Severini, al mezzo soprano Marta Colombo e al baritono Oscar Ferrara. Il concerto ha ospitato anche la tromba solista di Alberto Mandarini e, come prevede la partitura di Ellington raramente rispettata, con la partecipazione per il brano David Danced che ascoltiamo in sottofondo, il ballerino di tip tap Alessandro Pini.
Chi non ha sentito almeno una volta Freedom? Questa musica, composta negli anni della lotta degli afroamericani per la loro emancipazione, oltre ad essere molto bella, ha anche una forte valenza sociale. conclude l’opera portando un forte messaggio di speranza. Si tratta di una lunga suite di cui ascoltiamo ….