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18 Ottobre 2011 | Archivio / Emilia-Romagna per il mondo

Il Maestro Tonino Guerra e la bellezza italiana

Omaggio al maestro, a Belo Horizonte, Brasile

A cura di Gianfranco Zavalloni e Linda Vukaj. In sottofondo: Quinzan, Sté d'Astê

18 ottobre 2011

Dal 29 settembre al 4 ottobre 2011 a Belo Horizonte (Brasile) si è tenuto il Festival “5ª mostra CineBH”. Un evento nato dalla collaborazione della ONG italiana GVC con l’Associazione Tonino Guerra, con il sostegno del Consolato d’Italia in Brasile. In quest’anno, che sarà l’Anno dell’Italia in Brasile, un spazio d’onore sarà riservato al maestro Tonino Guerra. Impossibilitato a partecipare fisicamente alla cerimonia d’apertura, tenutasi giovedì 29 settembre nel Cinema Santa Teresa, Tonino Guerra è stato presente con un’intervista esclusiva rilasciata pochi giorni fa al conterraneo Dirigente Scolastico Gianfranco Zavalloni, responsabile dell’Ufficio Scuola e Cultura del Consolato d’Italia e che vi proponiamo in questo servizio.

Dal 30 settembre al 4 ottobre si è tenuta una retrospettiva con 5 film, di cui Tonino Guerra è stato sceneggiatore, per far conoscere le sue opere. Cinque film realizzati con altrettanti cinque grandi registi di fama internazionale: Tarkovsky, De Sica, Fellini, Antonioni e Angelopoulos.

Nel corso dei prossimi mesi, la Universo Produção, organizzatrice anche del festival del cinema di Ouro Preto (la vecchia capitale del Minas Gerais) e di Tiradentes (vero e proprio polo culturale brasiliano), evidenzieranno ulteriormente la figura di colui che, a ragione, è stato “ambasciatore della bellezza italiana”. Sarà infatti la bellezza e l’impegno che Tonino Guerra investe su questo tema, il filo conduttore di tutto il progetto, denominato CINEMA ITALIANO: l’ARTE DELLA BELLEZZA.

Intervista a Tonino Guerra

5 PAROLE PER TONINO GUERRA una riflessione di Gianfranco Zavalloni, Dirigente Scolastico e responsabile dell’Ufficio Scuola e Cultura del Consolato d’Italia in Brasile

INTERCULTURA – Nell’anno in cui in Brasile si celebra l’Italia attraverso il grande evento denominato Momento Italia Brasile, credo sia importante la scelta di evidenziare uno degli aspetti che hanno fatto conoscere in tutto il mondo il cosiddetto “bel paese”. Mi riferisco al cinema. Il cinema italiano, ed in particolare il cinema neorealista ed il cinema d’autore, è stato uno degli strumenti che hanno favorito lo scambio e l’incontro fra la cultura italiana con le altre culture. In tutto questo, un posto primario lo occupa la figura di Tonino Guerra. Oggi Tonino Guerra ha 91 anni e nel corso di tutta la sua carriera artistica, con continua con la passione di sempre, ha sceneggiato circa 130 film. Un vero e proprio “incontro di culture” attraverso la collaborazione con i più grandi registi italiani e stranieri.  È sufficiente ricordare i due sicuramente più famosi: il greco Angelopoulos Theo ed il russo Andrej Tarkovskij.

INFANZIA – “Da un momento all’altro dovrò pur dire a qualcuno che non sto cercando soltanto la mia infanzia, ma addirittura l’infanzia del mondo.” In questa frase di Tonino Guerra c’è tutta la sua ricerca artistica e umana. I suoi pensieri e le sue immagini ci riportano all’invito di Gesù Cristo e di Picasso: l’importanza di tornare bambini e guardare il mondo con gli occhi dei bambini. Il figlio, Andrea Guerra, famoso compositore di musiche per il cinema, dice di aver rubato due cose a suo padre: “Primo: che l’obiettivo principale deve essere il racconto dei temi classici, dei temi forti della vita, la morte, la memoria, altrimenti si finisce per fantasticare, con il cadere nella rete della trama. Poi l’understatement, la semplicità assoluta.” Guerra ci dice l’infanzia e la semplicità con i versi della poesia che ha dato il titolo al grande film di Fellini: AMARCORD

Lo so, lo so, lo so
che un uomo, a 50 anni,
ha sempre le mani pulite
e io me le lavo due o tre volte al giorno
ma è quando mi vedo le mani sporche
che io mi ricordo di quando 
ero ragazzo.

FAME – Tonino, in quello che possiamo definire il suo primo racconto, spiega, con immediatezza e semplicità, come “anche le parole, sfamano”: La fame era tremenda e nel campo c’erano solo brodaglia con patate e pane secco. La sera nella baracca mi chiedevano dei racconti. Una sera, era la notte di Natale, non è arrivata la zuppa. Gli altri prigionieri come me avevano fame e pensavamo a un piatto di tagliatelle. Io che non avevo mai seguito con attenzione mia madre mentre preparava da mangiare, all’improvviso ho ricordato tutto e iniziato a spiegare in dettaglio il procedimento per preparare la sfoglia. Prima la farina, poi le uova e sul tagliere si impasta tutto. Si stende col mattarello e si ripiega per poter tagliare le tagliatelle. Intanto si mette l’acqua a bollire e a bollore raggiunto si buttano le tagliatelle. Il sugo è pronto e una volta scolate si unisce il tutto. Le ho versate nei piatti e tutti hanno mangiato con le parole. Qualcuno ha chiesto il bis. Ecco la forza del vero narratore, usare la bellezza delle parole per affrontare e lenire la tragicità della prigionia e della fame. 

ARTE – Tonino Guerra non è solo un grande narratore e sceneggiatore. Possiamo a ragione definirlo “artista a 360 gradi”. La sua produzione va dagli schizzi a matita agli acquerelli, dalle tele stampate della tradizione romagnola alle incisioni sugli affreschi, dai mosaici agli acrilici, dai pastelli ai grandi arazzi. E poi le ceramiche, dal tipico “boccaletto” alle produzioni rakù. C’è poi la progettazioni di mobili (i mobilacci), l’ideazione e il disegno di porte in legno massiccio. A completare questo itinerario le tante fontane, sparse soprattutto per la Romagna, la sua terra d’origine, e le istallazioni a cielo aperto. Il più famoso è sicuramente l’”Orto dei frutti dimenticati”, dove lo stesso Dalai Lama ha messo a dimora un Gelso per ricordare la sua giornata a Pennabilli, il piccolo paese dove vive Tonino. Cito poi altre presenze: la Strada delle meridiane, il Santuario dei pensieri e le Stufe nel ristorante “La Sangiovesa” di Santarcangelo. Un fatto mi ha particolarmente colpito, quando per un anno sono stato come direttore scolastico a lavorare a Pennabilli. Per onorare gli 80 anni di Tonino Guerra, il Sindaco della città gli chiese cosa avrebbe voluto come regalo. Tonino ha proposto di piantare 80 ciliegi, nel viale d’entrata del paese. Ogni anno, nel mese di maggio, quegli 80 ciliegi accompagnano con le i loro fiori bianchi, l’entrata in paese di viandanti e turisti. Pura poesia. 
In occasione dei suoi 90 anni, Tonino Guerra ha dato poi alle stampe un libro dal titolo “Progetti sospesi”: circa novanta idee, o, come le definisce lui, “orme che si fissano nella memoria”… che ci auguriamo un giorno possano essere concretizzate.

BELLEZZA – Mi piace terminare questa breve riflessione ricordando l’invito che Tonino mi ha rivolto l’ultima volta che ci siamo incontrati, ad agosto. Mi diceva: “…torna, torna presto, abbiamo bisogno di te, dobbiamo abbellire questo territorio, dobbiamo renderlo bello!”. Tonino è oggi il vero “Ambasciatore della bellezza italiana”. è lui stesso, con le sue parole, a ricordarcelo:

La Bellezza 

Il nostro petrolio è la bellezza
La bellezza ci fa pensare alto
E noi la buttiamo via come se fosse danaro
dentro tasche bucate
La bellezza grida i suoi dolori in modo silenzioso.
Bisogna curare le orecchie di chi comanda
perché riescano a sentirla 
La bellezza è il nutrimento della mente
La bellezza in Italia puoi anche incontrarla per strada
e ti riempie subito di stupore
Ma nei piccoli mondi c’è tanta bellezza che sta morendo.
Se noi la salviamo, salviamo noi.

Tonino Guerra

Per approfondire: 

– http://www.toninoguerra.org/

– http://www.cinebh.com.br

– http://www.scuolabh.org/public_html/toninoguerra.html   

http://www.scuolabh.org

 

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