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14 Ottobre 2008 | Archivio / Lo sguardo altrove, storie di emigrazione

Il restauratore della Regina

Lo Sguardo Altrove: storie di emigrazione.

A cura di Claudio Bacilieri. Lettura di Fulvio Redeghieri.

14 ottobre 2008

Tonino Bonici, emigrato da Borgotaro, è il responsabile dei restauri e della conservazione dei mobili di Buckingham Palace.

A Borgotaro lo conoscono come “Seseti”, che vuol dire “sei etti”, il suo peso da neonato. Da grande, a sessant’anni, Tonino Bonici è diventato un peso massimo della nostra emigrazione a Londra. Dopo essere stato nominato capo restauratore dalla Regina Elisabetta, vale a dire il responsabile dell’ingente patrimonio di mobili di Buckingham Palace, ora ne è anche il cerimoniere. Ma come è arrivato a questi livelli l’emigrante del “burgu” sull’Appennino parmense? La sua è una classica storia di successo che accomuna molti altri borgotaresi partiti senza un soldo in tasca e oggi felicemente integrati nella società inglese.
Il padre di Tonino era falegname, o meglio “lustrino”, come si chiamavano gli artigiani che lucidavano e lavoravano il legno con i vecchi sistemi. Aveva imparato a restaurare i mobili antichi a Parigi, dove con la moglie era rimasto ben 18 anni. Tornato a Borgotaro per aprire una falegnameria tutta sua, cerca di coinvolgere il figlio, che però ha altre ambizioni. Vuole girare il mondo, e Borgotaro gli sta stretta. Anche senza parlare bene l’inglese, Tonino tenta l’avventura e approda al Paul Getty Museum di Los Angeles e Malibu, per il quale fa alcuni lavori applicando le conoscenze apprese dal padre. Nel 1974 torna a Borgotaro, dove sposa una ragazza originaria del luogo ma nata in Scozia, che lo aiuta a migliorare il suo inglese. L’anno seguente è pronto per rispondere a un annuncio del Times, con il quale la Casa Reale cercava un restauratore per Buckingham Palace.”L’esame – racconta – consisteva nel rimettere in sesto un tavolino tanto disastrato da sembrare una causa persa. Il tutto in un paio d’ore”. Oggi, a tanti anni di distanza, Tonino Bonici ricorda ancora il giorno dell’assunzione che ha impresso la svolta alla sua vita, e il corso d’inglese full immersion necessario per comunicare con collaboratori e colleghi. Ma più che il fluent english, a lui era richiesta capacità di lavoro e discrezione: molta discrezione, come ha raccontato in una recente intervista al TG Emilia-Romagna. Com’è Sua Maestà come datore di lavoro? – gli è stato chiesto. “Molto attenta ed esigente – ha risposto -, nel senso che le piacciono le cose fatte bene al 100 per cento. Il lavoro non è semplice perché a Buckingham Palace c’è molto da fare: il palazzo è grande e ci sono dei mobili bellissimi. E poi ci sono tanti ricevimenti, le cose vengono usate, non è un museo”.Più di una volta gli è capitato di parlare con la Regina. Ma la regola è questa, spiega: “Se la si incontra, se parla prima lei abbiamo il diritto di rivolgerle la parola, altrimenti si fa un piccolo inchino e si va avanti”.L’emigrato di Borgotaro ha imparato così bene l’etichetta, che ora è diventato anche maestro di cerimonia, un incarico mai toccato prima a un italiano. “Quando la Regina andrà ad aprire il Parlamento, io sarò presente come suo cerimoniere, insieme a un’altra persona”. Non male, per il figlio del falegname di Borgotaro.

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