Carmine Caputo
Estate 1944. Bologna è occupata dai tedeschi. Un uomo sulla cinquantina parte in bici dal quartiere Pontevecchio, dove abita, diretto alle doline del Farneto. Si guarda intorno furtivo e spera di evitare i posti di blocco delle forze occupanti.
Il fatto è che quell’uomo in un tascapane fissato alla bicicletta custodisce tubi di tritolo e pentrite, un rotolo di miccia e capsule di fulminato di mercurio. Tutto quell’esplosivo gli serve per far saltare in aria l’ingresso di una grotta che ha appena scovato.
Quell’uomo è Luigi Fantini, ma i tedeschi non lo sanno.