31 marzo 2009
Tra le tante “chiacchierate con sapore” riportate nel libro di Miriam Guerrieri di cui vi abbiamo parlato l’ultima volta, c’è quella che riguarda o velho Parma, “il vecchio Parma”, soprannome di Emilio Quaini, uno degli antenati italiani di Argia Milioni, la mamma di Miriam Guerrieri che gestiva l’hotel Saturno a Salto, in Brasile. Gli emigrati italiani in quel tempo spesso erano chiamati con il nome della città di provenienza.
Il vecchio Parma era un signore piccolino, zoppo e allegro: nato nel 1862, faceva il contadino nelle campagne di Zibello, dove ancora oggi si produce il culatello, uno dei più celebri salumi al mondo, figlio delle nebbie del Po. Dopo aver lavorato per qualche tempo nelle tenute di Giuseppe Verdi, di cui era un fervente ammiratore, Quaini con la famiglia emigrò in Brasile, dove trovò impiego in una fattoria nei pressi di Amparo, nello Stato di San Paolo.
Trasferitosi a Salto, frequentava la mitica – al tempo – Chácara Roma, fattoria Roma, dove la famiglia Milioni aveva una vinícola che produceva il miglior vino della zona e nei giorni di festa ospitava nel cortile, sotto due alberi di mango, la lunga tavolata imbandita dalle famiglie immigrate, ognuna delle quali portava un piatto della cucina regionale di riferimento.
Il vecchio Parma era molto amico del velho Roma, “il vecchio Roma”, Zefferino Milioni, nato nel Lazio, il fondatore dell’azienda vitivinicola, dal quale andava volentieri a bere un bicchiere di vino. Mai avrebbe pensato che sarebbero diventati parenti: i rispettivi nipoti, Odmar e Argia, si erano innamorati e sposati. Emilio morì nel 1942, quando Argia aveva vent’anni.
Alla figlia Miriam, mamma Argia raccontava gli aneddoti su Verdi ascoltati direttamente dal vecchio Parma. Come l’episodio in cui il Maestro invitò Emilio a seguirlo in cantina per risolvere un problema e la discussione andò avanti a bottiglie di vino stappate, terminando con un principio di ubriacatura.
O quando Verdi, un giorno che passeggiava per i campi assorto nei suoi pensieri, sentì una voce bellissima che cantava un brano delle sue opere. Seguì il suono fino ad arrivare in una costruzione in cui lavorava un giovane fabbro, che cantava per diletto, al quale il compositore pagò poi le lezioni di canto fino a farlo diventare un celebre basso, che il bisnonno di Miriam riuscì a sentire a teatro.
Era tanto innamorato dell’opera, il vecchio Parma, che un giorno, poco prima di emigrare, già sposato e con due figlie, aspettò che la moglie uscisse di casa per andare a vendere le padelle di rame per pagarsi il biglietto del teatro.