Bentrovati a ‘La cultura del gusto’ amici di RadioEmilia-Romagna. Oggi porto sulle vostre tavole un alimento che piace a tutti, che incontra i gusti di grandi e bambini. Ha origini lontane, è nata in Perù, ma a Bologna ha trovato dimora per esprimere al meglio la sua bontà.
Quest’anno la patata compie 200 anni. 200 anni da quando questa coltivazione è stata introdotta nella provincia bolognese, 200 anni di storia che non l’hanno invecchiata. Anzi vestita di nuovo è oggi la più appetitosa sui banchi del mercato e sugli scaffali della grossa distribuzione.
Dopo la crisi dei cereali del 1816, battezzato come l’anno senza sole, che ha portato il popolo bolognese alla fame, la patata viene consacrata ad essere primaria risorsa alimentare.
Escono il “Saggio sulla coltivazione e su gli usi del pomo di terra e specialmente come valga a migliorare i terreni” dell’agronomo Filippo Re e l’opuscolo “Istruzione agli agricoltori della provincia di Bologna sul coltivamento e sugli usi de’ pomi di terra” scritto dal Prof. Giovanni Francesco Maria Contri su invito del Cardinale Opizzoni, che in una storica circolare incita i parroci a diffondere questa coltivazione tra i fedeli di tutta la provincia di Bologna, con l’obiettivo di produrre un alimento adatto “ad allontanare il terribile flagello della fame”.
È così che comincia l’avventura bolognese di questo tubero che è stato fritto, bollito, incorporato alla farina, messo al forno, schiacciato, arrostito, per accompagnare o per essere protagonista dei piatti portati in tavola da due secoli ad oggi.
Merito di Bologna e dei bolognesi, lungo il corso degli anni, è stato guadagnarsi la leadership in questo settore, valorizzando la qualità delle produzioni e le strutture a supporto del comparto, come la ‘Borsa della patata’, attiva già negli anni ‘70. Ma cos’è che rende speciale la patata di Bologna tanto da garantirsi la meritata DOP.
I terreni di questo territorio si sono dimostrati generosi con una varietà selezionata in Olanda e unica in Europa, la Primura, introdotta in territorio bolognese a partire dal 1955.
Oggi il Consorzio della Patata di Bologna DOP tutela e valorizza quest’unica varietà, perché solo in terra bolognese riesce a dare il meglio di sé.
Perché la Primura è così buona ed è un patrimonio da difendere, promuovere e valorizzare ce lo spiegano il presidente del Consorzio Patata di Bologna DOP, Alberto Zambon, e il direttore di Assopa, Andrea Galli.
Intervista ad Alberto Zambon e ad Andrea Galli
Ora che siamo convinti che il lavoro svolto per questa varietà abbia ottenuto i riconoscimenti che merita e adesso che sappiamo che in qualunque modo la cucineremo otterremo dei successi, andiamo nella cucina di una grande donna. Vi presento Egeria Di Nallo, esperta di ricerca di mercato e consumi, professoressa all’Università di Bologna presso la Facoltà di Scienze Politiche per molti anni, dove ha anche ricoperto il ruolo di direttrice del Dipartimento di Sociologia, nonché fondatrice dell’Associazione per la tutela e valorizzazione del patrimonio culinario gastronomico tipico d’Italia e autrice del programma Home Food che tutela e preserva, attraverso le Cesarine, il cibo tipico e la tradizione gastronomica che si tramanda nelle famiglie, collegandosi al territorio e alla sua cultura.
Intervista a Egeria Di Nallo
La patata che vi ho presentato oggi è così eclettica che non riesco a resistere alla tentazione di scoprire altri gustosi usi in cucina.
Per questo vado dall’autore di un ricettario tutto a base di patate realizzato per il Consorzio e le cui ricette possono essere consultate nel nuovissimo sito www.patatadibologna.it.
Lo chef si chiama Dino Baldini e sta di casa a Budrio.
Intervista a Dino Baldini
Adesso non ci resta che sbizzarrirci con torte, sformati, paste e pasticci, ma per rendere completo e assai più gratificante il pasto, non può mancare il giusto abbinamento vini. Come sempre c’è Maurizio Manzoni ad attendermi alla Rocca di Dozza.
Abbinamenti con Maurizio Manzoni
Tutti a tavola con la Patata di Bologna DOP e buon appetito da Laura!
In questa puntata avete ascoltato: Let’s Call The Whole Thing Off Ella Fitzgerald & Louis Armstrong; Dusty Springfield Son of a Preacher Man; Miriam Makeba – Pata Pata; Chuck Berry – You Never Can Tell; The Beatles – Eleanor Rigby; Stuck In The Middle With You – Stealers Wheel