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7 Ottobre 2009 | Archivio / Prodotti tipici e sagre

La sagra dell’anguilla

Comacchio celebra il suo prodotto più tipico

A cura di Marina Leonardi

7 ottobre 2009

Cari ascoltatori, oggi andremo insieme a Comacchio alla scoperta dell’anguilla, e dire Comacchio e dire anguille è un po’ la stessa cosa. Non a caso nella deliziosa cittadina in provincia di Ferrara l’appuntamento è con la sagra dell’anguilla, un’ottima opportunità non solo per gustare una specialità gastronomica davvero tipica ma anche per scoprire la storia della gente della Valli del Delta del Po, la cui vita ha ruotato per secoli attorno alla pesca e alla lavorazione di questo prodotto.

E così il 10 e l’11 ottobre, lungo le vie del paese, tra canali e ponti si potranno ammirare suggestivi allestimenti tematici, mercatini di artigianato e prodotti tipici non solo regionali. E naturalmente degustare piatti a base di anguilla e di pesce di mare e di valle, preparati dai marinai di Comacchio presso l’attivissimo stand gastronomico ubicato nel cortile di Palazzo Bellini, adiacente al ponte Trepponti, che rimarrà aperto. E sarà anche possibile effettuare piccole escursioni nel centro storico a bordo delle tipiche imbarcazioni lagunari.

I ristoranti del territorio (Comacchio, Porto Garibaldi e Lidi) creeranno invece un circuito gastronomico durante l’intero periodo della Sagra  che rivisiterà in chiave moderna i piatti a base di anguilla ed altre specialità locali.

E non vogliamo lasciarvi così a bocca asciutta, per cui armatevi di carta e penna e segnatevi questa ricetta di Pellegrino Artusi.

Anguilla in umido all’uso di Comacchio

I Comacchiesi non fanno mai uso d’olio per condir l’anguilla in qualunque modo essa venga cucinata, il che si vede anche da questo umido che potrebbe pur chiamarsi zuppa o cacciucco di anguille. Infatti codesto pesce contiene tanto olio in sé stesso che l’aggiungerne guasta anziché giovare. La prova fattane avendo corrisposto alla ricetta favoritami, ve la descrivo tal quale.

“Per un chilogrammo di anguille prendete tre cipolle, un sedano, una bella carota, prezzemolo e la buccia di mezzo limone. Tagliate tutto, meno il limone, a pezzi grossi e fate bollire con acqua, sale e pepe. Tagliate le anguille a rocchi, lasciando però i rocchi uniti tra loro da un lembo di carne. Prendete un pentolo adatto e fategli in fondo uno strato di anguilla cui sopraporrete uno strato delle verdure dette di sopra e quasi cotte (gettando via il limone), poi un altro strato d’anguilla, un altro di verdura, ecc., fin che ce ne cape. Coprite tutto coll’acqua dove le verdure bollirono; mettete il pentolo ben turato a bollire adagio, scuotendolo, girandolo, ma non frugando mai col mestolo perché spappolereste ogni cosa. Noi usiamo circondare il pentolo di cenere e brace fin più che a mezzo, davanti a un fuoco chiaro di legna, sempre scuotendo e girando. Quando i rocchi, che erano uniti per un lembo, si staccano l’un dall’altro, son presso che cotti. Aggiungete allora un buon cucchiaio di aceto forte, conserva di pomodoro e assaggiate il brodo per correggerlo di sale e di pepe (siate generosi); fate dare altri pochi bollori e mandate magari il pentolo in tavola, perché è vivanda di confidenza. Servite in piatti caldi, su fette di pane”. Avverto io che qui si tratta di anguille mezzane e non ispellate, che le cipolle, se sono grosse, due bastano e che due bicchieri d’acqua saranno sufficienti per cuocere le verdure. Le fette del pane sarà bene di asciugarle al fuoco.

Sagra dell’anguilla

Palazzo Bellini, centro storico e vie del paese
Comacchio (FE)

Dal 10 all’11 ottobre
Orario: Stand gastronomico con servizio a self-service aperto sabato e domenica dalle 11.00 alle 15.00 e dalle 18.00 alle 21.30.

 

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