Care ascoltatrici e cari ascoltatori, la mostra che vi segnalo Archaeology&ME che si aprirà a Roma il 10 dicembre a Palazzo Massimo e si potrà visitare fino al 23 aprile 2017, non si svolge evidentemente, sul nostro territorio regionale, ma è uno dei segmenti di un progetto, finanziato dalla Commissione Europea e del quale l’IBC è tra i protagonisti.
L’esposizione a cura di Maria Pia Guermandi dell’IBC, che ha curato anche il catalogo, e Rita Paris, presenta i risultati del concorso europeo “You(r) Archaeology – Archeologia secondo me”, di cui vi abbiamo già parlato e i cui esiti sono appunto la mostra.
Questa è promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma e dal Museo Nazionale Romano, in collaborazione con l’Istituto per i Beni artistici Culturali e naturali dell’Emilia-Romagna e con l’organizzazione di Electa.
La mostra rientra nel progetto NEARCH – New Scenarios for a community-involved Archeology –, network di cooperazione a livello europeo che comprende 16 partner provenienti da 11 paesi. NEARCH esplora i cambiamenti metodologici, sociali, professionali in atto nel mondo dell’archeologia e le loro conseguenze. Alle domande Che cosa è l’archeologia? Come è percepita dai cittadini europei? Quale ruolo ha nella società contemporanea? La mostra risponde attraverso un’ampia selezione tra le centinaia di lavori pervenuti al concorso.
Nessuna sede poteva essere più appropriata per contenuti e bellezza del Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo e vogliamo sollecitarvi a visitarlo, se non ne avete avuto ancora l’occasione. Il percorso espositivo si estende alla collezione del museo, favorendo una nuova e più ampia lettura di molte delle opere conservate.
I lavori selezionati presentano i molteplici aspetti di un’archeologia vissuta soprattutto come ponte fra passato e presente, richiamo a memorie personali, fonte di ispirazione artistica, legame armonioso col tempo e con la natura. Un risultato che ha favorevolmente sorpreso, emerso con forza rispetto alla visione più consueta dell’archeologia: il feticcio turistico o il reperto da custodire in un museo. Vedrete disegni e fotografie, anche di bambini, fumetti, dipinti su tela, acquerelli e composizioni grafiche riuniti in dodici sezioni dedicate al concorso.
Altre sezioni presentano il punto di vista degli archeologi, o meglio le loro risposte alla stessa domanda: che cosa è l’archeologia? Si propone, attraverso opere del museo e alcuni prestiti, una riflessione sulla professione, il metodo, la scoperta, la ricerca e l’inclusione tra popoli che il lavoro di scavo consente. Ne risulta che la disciplina archeologica e il suo ruolo nella società contemporanea vivono un momento storico particolare, quale è quello che l’Europa sta attraversando oggi.
Esposto per la prima volta anche un gruppo scultoreo appartenente alla famosa Collezione Giustiniani, di cui si scoprirà l’avventurosa storia.
C’è poi una sala del museo riservata alla proiezione di video realizzati da partecipanti al concorso e a documentari di istituti stranieri pertinenti alle tematiche della mostra. Durante tutto il periodo della rassegna un twitter wall consentirà di continuare a raccogliere riflessioni e suggestioni su cosa rappresenta oggi l’archeologia.
Dalla mostra, la visita prosegue tra le collezioni del Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo: come una sezione diffusa, è stato creato un legame tra i reperti qui custoditi e i tanti contenuti trattati nella rassegna. Un ulteriore stimolo anche a tornare nei musei archeologici dell’Emilia-Romagna e osservare il loro prezioso patrimonio alla luce di questo approccio per ricondurre il passato nel presente e ritrovarne le radici.
Se siete in partenza per Roma aggiungete al calendario degli impegni questa mostra!
Per saperne di più: www.ibc.regione.emilia-romagna.it