Care ascoltatrici e cari ascoltatori, è in corso a Spilamberto, in provincia di Modena, il progetto Archeo40. I tesori di Spilamberto in quarant’anni di scavi archeologici: una serie di conferenze e di iniziative che ripercorrono i principali ritrovamenti effettuati sul territorio in questo arco di tempo.
L’archeologia riserva sempre grandi sorprese e affascina per come ci mette in relazione con il nostro passato. Per quanto attiene al territorio di Spilamberto, risalgono alla fine degli anni ‘70 del secolo scorso gli esordi della moderna ricerca archeologica.
Rinvenimenti e recuperi furono segnalati nel territorio comunale sin dalla prima metà dell’Ottocento da eminenti personaggi della cultura storica ed archeologica come Celestino Cavedoni e di Arsenio Crespellani, ma è con le scoperte (nel 1977) e gli scavi (a partire dal 1978) nell’alveo del fiume Panaro che ha avuto origine una puntuale, ininterrotta stagione di indagini sul campo con lo sviluppo di numerosi studi.
Nel 2018 si sono festeggiati i 40 anni dalle prime scoperte archeologiche sul territorio. In questi anni sono emersi reperti dalla preistoria alle terramare, al periodo romano, fino alla presenza di Celti e Longobardi e al periodo basso medievale con l’ospitale per i pellegrini.
Il Comune di Spilamberto per festeggiare questo importante traguardo ha deciso di organizzare una serie di attività e conferenze che, avviate alla fine dello scorso anno, stanno proseguendo per concludersi in aprile.
A Paolo de Vingo spetteranno i temi della Continuità o discontinuità nei secoli postromani e della conquista longobarda il (13 marzo), mentre Donato Labate analizzerà i dati scaturiti dalle indagini sull’Ospitale di San Bartolomeo il 17 aprile.
Tutte le conferenze si svolgono alle ore 20:30 a Spilamberto presso lo Spazio Eventi L. Famigli in Viale Rimembranze, 19.
Scava, scava e la memoria ci darà un futuro!
Un saluto da Valeria Cicala