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1 Luglio 2008 | Archivio / Lo sguardo altrove, storie di emigrazione

L’infermiere delle Ferrari in Olanda

Lo sguardo altrove: Storie di emigrazione

A cura di Claudio Bacilieri, lettura di Fulvio Redeghieri

1 luglio 2008

Da “Il Nuovo Diario Messaggero” prendiamo un’altra vicenda di emigrazione raccolta a Imola da Maria Adelaide Martegani.
Questa volta parliamo di un ragazzo, Marco Barbieri, che risiede a Kwintsheul, un piccolo centro vicino a L’Aja. Lo abbiamo incontrato in occasione di un suo rientro a casa, a Imola – racconta Maria Adelaide. E’ una persona aperta e solare, che in Olanda svolge un lavoro particolare, di alta specializzazione: fa l’infermiere delle Ferrari. E’ un meccanico che cura le “rosse” di Maranello, ma anche le Maserati, insomma il meglio dell’industria automobilistica italiana.
Sentiamo cosa Marco dice di sé.

«Ho quasi 25 anni, ho studiato all’Itis Alberghetti e fin da piccolo la mia passione sono state le auto e le moto. Nonno Pietro mi portava spesso all’autodromo, mi ha avvicinato all’ambiente dei motori: il nonno è per me una persona “speciale”, abbiamo un forte legame reciproco ed io mi sono interessato a quelli che erano i suoi interessi. Tra i miei ricordi di bambino c’è Arnoux che corre a Imola. Avevo vari hobby e praticavo alcuni sport, ma ho sempre seguito con passione soprattutto le vicende del mondo delle corse e a 18 anni ho potuto realizzare il mio sogno: ho cominciato a lavorare a Castel San Pietro alla Ford, da Fabrizio Gentilini, che è stato una figura importante nella mia vita e con il quale ho tuttora un ottimo rapporto. Ho avuto poi la possibilità di fare un colloquio a Maranello e avrei potuto lavorare già allora per la Ferrari, ma non mi sentivo preparato per intraprendere un’avventura “mondiale”. Iniziai invece un’esperienza alla “Prototipo”, azienda di Torino con sede legale a Modena. Ho lavorato per loro un paio di settimane in Germania al Nurburgring come meccanico assistente in pista e spesso a Maranello, e ho fatto anche il collaudatore per la Ferrari».

Marco ha cominciato a farsi conoscere nell’ambiente, ha ricevuto proposte di lavoro anche in paesi lontani. Ha accettato un’offerta dall’Olanda, dove cercavano un meccanico con esperienza sui nuovi modelli della Ferrari e della Maserati. E’ partito poco più di due anni fa. Le Ferrari e le Maserati non hanno ormai più segreti per lui.

Ma cosa si prova a occuparsi di questi gioielli? – gli chiediamo.

«Lavorare mi emozionava e mi emoziona tuttora. Posso continuare per ore, perché lo faccio con passione. Amo la sperimentazione, studiare i particolari assieme agli ingegneri. A Kwintsheul ho fatto una settimana di prova, il lavoro mi piaceva, l’ambiente pure. Sono rimasto. Lavoro da “Franco Auto”, il titolare è italiano. Di lì passano Ferrari, Bugatti, Maserati e Lamborghini. Abbiamo clienti importanti, appassionati e collezionisti che vengono anche da altre parti d’Europa».

Marco ci racconta anche come trascorre il tempo libero.

«Lavoro parecchio e la sera sono piuttosto stanco. Con gli amici nei giorni festivi vado ogni tanto al Kartodromo o a sciare negli impianti “al coperto”. La sera non esco spesso: abito all’interno dell’officina e sovente vi resto a leggere, soprattutto libri tecnici, poi studio, mi aggiorno. Ascolto musica, che è l’altra mia passione dopo i motori. E poi corro per tenermi in forma».

E i rapporti con gli olandesi?

«La gente è gentile e ospitale, ma un po’ chiusa. Con alcuni clienti tuttavia ho instaurato anche rapporti di amicizia: gli olandesi apprezzano gli italiani, la nostra cucina, conoscono le nostre città d’arte e i luoghi di vacanza».
Nostalgia di casa? «Una volta al mese circa faccio una puntata a Imola, quindi vedo abbastanza spesso gli amici, la mia famiglia e i miei due fratelli più piccoli. E poi dall’Olanda chatto con gli amici: con le tecnologie di oggi non si perdono i contatti!».

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