Salta al contenuto principale
22 Aprile 2011 | Mostre

L’Italia si fa in “Quattro”

A Modena il paesaggio urbano e naturale al centro della mostra dedicata a  quattro fotografi italiani

A cura di Marina Leonardi

22 aprile 2011

Cari ascoltatori oggi ci facciamo addirittura in Quattro per voi, e vi portiamo a Modena a vedere il nuovo allestimento di Fondazione Fotografia, che ha aperto i battenti da poco negli spazi del Sant’Agostino, e che propone le opere di quattro importanti autori della scena fotografica italiana, di cui due emiliano romagnoli: Olivo Barbieri, Vittore Fossati, Guido Guidi e Walter Niedermayr, una mostra che propone scatti davvero interessanti.

Su alcune opere di Olivo Barbieri e Walter Niedermayr possiamo anche spingerci al termine “sublime”.  Sicuramente il nero sul verde della grande immagine della tangenziale di Napoli dall’alto, realizzata dell’autore carpigiano nell’ambito dei suoi magnifici Site Specific e le montagne, la grande duna e le città iraniane dell’altoatesino, sono capaci di profonde suggestioni. Ma sicuramente, gli estimatori della fotografia per così dire “romantica” alla Ghirri non potranno che emozionarsi di fronte agli “Sguardi” di Vittore Fossati così come è pure interessante, per soggetto e colore, la ricerca sui luoghi marginali rappresentata qui dagli scatti del romagnolo Guido Guidi.

Quattro presenta le acquisizioni del quarto nucleo di fotografie, che prosegue il percorso avviato da FCRMO con la collezione italiana: quello di raccontare attraverso immagini fondamentali gli sviluppi della fotografia del nostro Paese. L’allestimento è arricchito da alcuni prestiti significativi, appositamente individuati dagli artisti per l’occasione. In mostra compaiono immagini che hanno segnato la storia della fotografia italiana, come quelle di Vittore Fossati esposte nella celebre rassegna del 1984 “Viaggio in Italia”, o ancora fotografie che nel tempo si sono sapute imporre come punti di riferimento per specifici ambiti di ricerca, come il complesso lavoro di Guido Guidi a cui accennavamo sopra o l’indagine seriale di Walter Niedermayr sulle trasformazioni del paesaggio alpino.

Il tema che muove questa bella ricognizione, ce la spiega il curatore Filippo Maggia: “Cosa significa appartenere a un luogo, riconoscersi in esso, sentire le proprie radici ancora affondare nella storia e nella spiritualità che, soprattutto quando si tratta di natura, così nettamente traspaiono nonostante il passare degli anni, dei secoli, forse ancora più forti proprio perché più marcato si fa il contrasto con la modernità?” E i fotografi di Quattro hanno dato la loro risposta. Barbieri, rispolverando addirittura il suo primo lavoro fotografico, realizzato nel 1977 sui Flippers, una serie di foto a forte connotazione Pop, un vero e proprio “Santuario dell’Immagine” o dell’immaginario degli anni ‘60, come ebbe da scrivere a suo tempo un altro grande fotografo, anch’esso emiliano, Franco Vaccari presentando la mostra. Mostra che fu un successo e circuitò in numerose gallerie “in un’epoca in cui – sottolinea Barbieri – la fotografia  non godeva della fortuna che ha oggi”.

Informazioni:

www.mostre.fondazione-crmo.it
 
Quattro
Dove: Ex Ospedale Sant’Agostino
Largo Porta Sant’Agostino, 228
Quando: fino al 5 giugno

Orari: dal martedì alla domenica dalle 11 alle 19
ingresso gratuito
Info: Tel. +39 059 239888

Brano corrente

Brano corrente

Playlist

Programmi