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12 Dicembre 2009 | IBC news

Lo specchio del mare. Carte dell’Adriatico dal XVI al XIX secolo

A cura di Valeria Cicala

12 dicembre 2009

Si va verso il Natale e la neve e la montagna sono, a livello di paesaggio,  lo sfondo un po’ stereotipo di questa fase dell’anno. Ma Natale è anche vacanza, ricerca di luoghi esotici spesso di altri mari. E allora vi lanciamo una suggestione legata al mare. A Cesenatico, sul nostro mare Adriatico, una bella mostra propone Le antiche carte nautiche del mare Adriatico dal XVI al XIX secolo presso il Museo della Marineria, fino al  10 gennaio 2010. 

Sono esposte circa cinquanta carte, tutte provenienti dalla collezione Marco Asta, che coprono un arco di tempo che va dai primi esemplari del XVI secolo per giungere a metà Ottocento, quando la cartografia vede mutare le sue tecniche e procedimenti.
Un approccio al mare che è un approccio  al viaggio, alla storia che sull’acqua, su questo spazio affascinante e misterioso, ha costruito relazioni umane e commerciali. Sul mare si sono consumate grandi tragedie belliche e naturali, ma attraversando il mare si sono conosciuti nuovi orizzonti si sono realizzate aspirazioni alla libertà, nuovi progetti di vita e di cultura. Un confine indefinibile, difficile, ma un luogo che unisce, che mette in relazione.

L’Adriatico è un mare vasto e profondo di storia e di eventi fin dalla più remota antichità. Le sue sponde hanno conosciuto una osmosi continua tra popoli e culture diverse. Il mondo danubiano-balcanico e la costa orientale della nostra penisola si incontrano nei secoli: era così in età romana quando una delle flotte dell’impero era di stanza a Classe vicino Ravenna, ma ciò riguarda tutta l’età moderna che vide avvicendarsi le più importanti marinerie europee, ognuna delle quali ebbe dunque la necessità di mettere in campo i suoi migliori cartografi. Attraverso le carte possiamo vedere i cambiamenti storici come l’ascesa e il declino di Venezia, l’arrivo delle flotte europee, la nascita della marina austro-ungarica contrapposta al neonato Regno d’Italia; e dal punto di vista tecnico, apprezziamo l’evoluzione della tecnica cartografica attraverso personalità come il Barendszt, Paolo Forlani, l’abate Coronelli, sino agli esploratori-scienziati dell’Ottocento.

La collezione del medico bolognese Marco Asta, dalla quale provengono tutte le carte in mostra, è tra le più importanti in Italia e in Europa. Non sono molte infatti – nemmeno tra gli istituti pubblici come biblioteche e archivi – le raccolte che riescono a documentare un mare in modo così accurato ed estensivo. Una passione privata per il mare e la vela che è divenuta un lavoro di ricerca e conoscenza.
Le carte sono state oggetto di una completa campagna fotografica da parte dell’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, che ha compreso l’importanza storica e documentaria della raccolta, anche in relazione all’identità adriatica della nostra Regione.
Catalogo in vendita al bookshop del Museo.

Per saperne di più: www.ibc.regione.emilia-romagna.it

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