16 giugno 2008
Cari ascoltatori entriamo nel vivo del Ravenna Festival presentandovi oggi la prima iniziativa dell’ampio cartellone. La serata d’apertura è affidata al personaggio-simbolo della tradizione operistica italiana, quello più amato, il più popolare e romantico dell’intero catalogo verdiano, Violetta Valéry, la protagonista de “La traviata”. Il festival, caratterizzato come di consueto da un approccio multidisciplinare e allo stesso tempo tematico, ha infatti come tema conduttore la donna nel mito e nelle arti. Donne Erranti Erotiche Eretiche, come recita il titolo della rassegna.
La Traviata è un’opera in cui la figura femminile assume la dimensione del “mito” per la capacità di riassumere in sé letteratura e vita, immaginario poetico e realtà vissuta. Perché dietro Violetta si cela non solo la Marguerite Gautier del romanzo e della piéce teatrale di Alexandre Dumas figlio, “La dame aux camélias” cui Giuseppe Verdi si ispirò, ma anche la giovane Marie Duplessis che lo stesso Dumas aveva amato, e sulla cui amara e brevissima vicenda biografica si innesta, appunto, il “mito”. Il dramma di Violetta è riletto attraverso la sensibilità femminile di Cristina Mazzavillani Muti, che firma questa nuova regia immergendolo idealmente nelle pervasive atmosfere di valzer da boulevard – quelle vissute da Verdi negli anni parigini -, senza rinunciare a quella voglia di sperimentare che fin dalle prime prove ha caratterizzato il suo innovativo gesto registico. Violetta, nell’interpretazione di Cristina Mazzavillani Muti “è un’anima bianca, disincarnata, un’ombra eterea e immacolata che si dibatte in una sorta di lanterna magica: giudicata, usata, violentata e mai capita. Una storia che si perpetua all’infinito”.
L’innovazione, in questa nuova produzione di Ravenna Festival, è resa dal particolare gioco di luci, disegnato da un poeta dell’illuminotecnica quale è Vincent Longuemare, dall’ardita spazializzazione digitale del suono affidata a Luigi Ceccarelli, e dalle scene essenziali di Italo Grassi, su cui si muovono cinque straordinarie ballerine dell’Ensemble di Micha van Hoecke, mentre la parte visiva dell’opera è completata dai costumi di Alessandro Lai. La fedeltà alla partitura verdiana è assicurata invece dal maestro Patrick Fournillier, sul podio dell’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna.
Sentiamo ora come Vincent Longuemare ha dato luce a quest’opera….
Ma vediamo anche i protagonisti prima di passare all’ascolto : Violetta è interpretata da Irina Dubrovskaya (ventisettenne soprano russo formatosi a Mosca nella prestigiosa scuola di Galina Višnevskaja), al suo debutto italiano sul palcoscenico del Teatro Alighieri di Ravenna. A lei si affiancano Francesco Malapena nel ruolo di Alfredo (interpretato da Andrea Carè nella recita del 19 giugno) e Nicola Alaimo in quello di Giorgio Germont. Il coro è quello del Teatro Municipale di Piacenza, diretto da Corrado Casati.
Buon ascolto