Umberto Orsini è l’ospite di questa puntata L’ora del vero sentire. Passioni, incontri e scaramanzie dei protagonisti della stagione ERT, in cui gli artisti sono invitati a svelare quando, come e perché sia nata e cresciuta la loro vocazione alla scena, attraverso il racconto di una passione (un libro, un film, uno spettacolo o un disco, una canzone), di un incontro “fatale” e di una scaramanzia. Per arrivare più vicini al cuore dell’arte che più di ogni altra, come scriveva Antonin Artaud, “spinge gli uomini a vedersi quali sono, fa cadere la maschera, mette a nudo la menzogna”. Scopriamo le sue scelte. Buon ascolto.
Umberto Orsini a ventidue anni debutta in teatro con la Compagnia dei Giovani per poi lavorare sotto la guida dei maggiori registi italiani, da Franco Zeffirelli a Luca Ronconi. Nel cinema, dove ha debuttato con Federico Fellini ne La dolce vita nel 1959, sono famose le sue interpretazioni in film come La caduta degli dei e Ludwig diretti da Luchino Visconti. Ha recitato spesso in produzioni straniere e segnatamente francesi, tra l’altro con Pierre Granier-Deferre, Jacques Deray e Claude Sautet. Per la televisione il personaggio che gli ha procurato il maggior successo è Ivan dei Fratelli Karamazov per la regia di Sandro Bolchi. Il suo lavoro teatrale più recente è Il costruttore Solness di Ibsen, diretto da Alessandro Serra. Lo incontreremo al Teatro Storchi di Modena, dal 24 al 27 ottobre, con Il nipote di Wittgenstein da Thomas Bernard, nuovo allestimento di un suo grande successo del 2001, regia di Patrick Guinard.